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I grandi numeri del Villaggio e il declino

CULTURA E SPETTACOLO - 23 01 2020 - Ivan Bormolini

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/Il Villaggio una vista del cantiere
Il Villaggio una vista del cantiere

(Sesta ed ultima parte di I. Bormolini) In quest'ultima puntata dedicata alla storia del Villaggio Morelli di Sondalo, vi parlerò degli anni di maggior attività dell'ospedale per poi concludere con le cause che ne hanno determinato il declino.

Per analizzare i numeri, ho preso in esame una tabella dove sono registrati nel dettaglio i movimenti dei malati dal 1946 al 1965, quindi circa un ventennio.

 

Nel 1946, anno di apertura si vedevano 126 ingressi, nel 1947 il numero saliva a 1066. Un primo vero incremento si era avuto nel 1948 con 1854 entrati ( più 788 unità rispetto all'anno precedente ), si era poi subita una leggera flessione nel 1949 con 1818 ingressi ( meno 36 unità ).

Il 1950 segnava il primo sostanziale aumento nel movimento dei malati in entrata pari a 2413, l'anno successivo erano state 61 le presenze in più, pari a 2474.

Una diminuzione la si notava nel 1952 con 2319 ingressi , in quell'anno però spiccava però il dato più elevato inerente ai guariti o stabilizzati pari a 1772 pazienti, il numero risultava essere superiore rispetto a tutti gli anni precedenti.

Nel 1953, gli entrati erano in aumento giungendo a 2481, nel 1954 si arrivava a 2816, in questo biennio aumentava anche il numero dei guariti o stabilizzati (1965 nel 53 e 2102 nel 54).

Il 1955 faceva registrare 3067 entrate ( più 251 rispetto al 1954 ), ancora numeri in salita nel 56 con 3629 entrati ( ben 562 unità in più del 55 ).

 

Va detto che il 1956 aveva toccato il record di entrate, ma non quello dei guariti o stabilizzati che si attestava a 2430 casi. A quest'ultima voce il numero più alto nel ventennio in esame, si era avuto l'anno successivo con 2547 pazienti guariti/stabilizzati.

Proprio nel 1957 si annotava una nuova diminuzione di entrati che avrebbe segnato un trend in calo sino al 1965.

Nel 1957 gli ingressi erano stati 3437, nel 58 3049. Un incremento si era avuto poi nel 1959 con 3419 entrati. Il 1960 si attestava su 3089, nel 1961 si arrivava a 3247.

L'anno 1962, segnava un calo di 557 unità entrate, il dato più basso dal 1955, l'afflusso riprendeva poi ad aumentare nel 1963 con 3090 entrati ( più 390 rispetto al 62 ). Un altro incremento lo si era visto nel 1964 ( 3403 ), mentre il 1965 si chiudeva con 3142.

E' giunto il momento di tirare le somme: in diciannove anni dal 1946 al 1965 erano entrati al Villaggio 52.612 pazienti, di questi ne erano stati guariti o stabilizzati 35.016, trasferiti o dimessi 15.223 ed i decessi erano stati 660.

Il picco maggiore di morti lo si aveva avuto negli anni 50/51 ( 75 e 70 ), solo nel 1954 si era arrivati a 54 decessi. Per il resto si evince che soprattutto nei periodi di maggior afflusso le morti, risultavano piuttosto contenute ed inferiori ai tre dati appena elencati.

Fra il 1949 ed il 1965, si era compiuta un'accurata indagine al fine di analizzare le cause dei decessi. Nel tempo si era notata una diminuzione delle morti per patologie tubercolari e si erano analizzate anche le cause di decessi per patologie extra tubercolari.

 

IL DECLINO DEL MORELLI: dalla sua apertura sino al 1973, l'ospedale è stato uno dei presidi più importanti per la lotta contro la tubercolosi sia a livello nazionale ma anche mondiale.

Nel 1971, con il forte regredire delle malattie tubercolari, venivano incorporati al Villaggio, l' Opera

Pia Sanatori Popolari di Milano ( l'ex Prasomaso in comune di Tresivio ) con relativo trasferimento a Sondalo di tutto il personale dipendente.

Agli inizi degli anni settanta, vista l'introduzione di nuovi farmaci, in particolare con specifici antibiotici e con la modifica delle leggi, le cose erano mutate.

La legislazione di protezione dei pazienti tbc o ex tbc, rivelava la non necessità di un indispensabile ricovero di 60 giorni in reparti ospedalieri per aver riconosciute le indennità post sanatoriali per due anni.

Sondalo entrava in una profonda crisi, passando da circa 1.500 presenze giornaliere a meno di 400.

Come reagire alla crisi? Le funzioni di base inerenti il territorio dell'alta Valtellina erano coperte dagli ospedali di zona di Tirano, Grosio e Bormio. Erano tre ospedali simili nelle loro attività per meno di cinquantamila abitanti, oltre a quello di Sondalo solo però per la tbc.

Una prima svolta positiva per il Morelli era stata data dalla Regione Lombardia con la Legge Ospedaliera n° 55 del 1974.

 

In quell'epoca, gli ospedali di Grosio e Bormio venivano confluiti in quello di Sondalo, da quel momento era iniziata una faticosa impresa di ricostruzione ed adeguamento delle strutture. Tutto era incentrato per far posto a alle nuove specialità mediche e chirurgiche, con un riconoscimento do 1.490 posti letto complessivi.

Una vera svolta si era poi avuta nel 1979 a seguito dei lavori del Convegno Sondalo in Lombardia; si erano approvate ed introdotte nuove linee guida di sviluppo legate alla riabilitazione di alta qualità, con supporti clinici e chirurgici di alto livello.

Non a caso entravano a far parte del complesso le funzioni di Chirurgia Toracica, Chirurgia Cardiovascolare, Neurochirurgia, Unità Spinale, Chirurgia vertebrale, Urologia Urodinamica, Neurologia, Cardiologia, UCC, Emodinamica e Terapia Intensiva.

Inoltre, si era dato ampio spazio alle apparecchiature medico-scientifiche a partire dalla Radiologia ( angiografia digitalizzata, Tac e Risonanza Magnetica ), senza escludere i laboratori. Erano stati privilegiati ulteriori servizi specialistici di diagnosi e cura. Tra questi l'allergologia-asmologia, l'endoscopia, la litotrissia, la broncoscopia, la neurologia e tante altre peculiarità inerenti la medicina dello sport, quella del lavoro e delle malattie professionali.

 

Nella metà degli anni ottanta, si completava definitivamente l'insediamento delle funzioni di base e l'avvio di un nuovo percorso nelle riabilitazioni, si poteva dire che la ristrutturazione del Morelli consentiva di garantire livelli di autosufficienza, soprattutto a partire da quella economico-finanziaria con bilanci in attivo pari a circa 5/7 miliardi di lire all'anno.

Negli anno 90, terminata la spinta innovativa e consumato il credito avuto, l'ospedale ha avuto una rapida discesa nella sua attrazione e capacità di proporsi al di fuori dei confini provinciali. Evidentemente è venuto meno un sostegno politico?

La realtà di oggi l'abbiamo ben presente... Ai lettori le considerazioni, le valutazioni e le risposte.

 

FONTI: UN VILLAGGIO STRAORDINARIO. Autore Stefano Rossatini. Stampa: fotolito e stampa Litostampa srl. Finito di stampare nel dicembre 2002.

AUTONOMIA PER SONDALO. UN OSPEDALE PER LA LOMBARDIA. Autore Luigi Mescia. Stampa: Litografia Mitta via dello Stadio 120, 23100 Sondrio. Tiratura 8.000 copie e pubblicazione gratuita. Anche la foto è tratta da questa fonte.

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