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Il Coronavirus in relazione con olfatto e gusto

CULTURA E SPETTACOLO - 07 05 2020 - Ezio (Méngu)

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/Il chisciöl : l’olfatto e il gusto aiuta a fare diagnosi.  ( foto e.m.)
Il chisciöl: l’olfatto e il gusto aiuta a fare diagnosi (foto e.m.)

Vuoi sapere se hai qualche sintomo che ti faccia pensare di aver contratto il Coronavirus? Ebbene, fatti un bel chisciöl seguendo rigorosamente la ricetta consigliata dai chisciölieri della Confraternita. Appena cucinato, brunito e caldo, togli la padella di ferro dal fuoco con un delicato movimento rotatorio, metti la padella con il chisciöl a dieci centimetri sotto il naso. Ora chiudi gli occhi, fai un gran respiro dilatando le canne del naso finché il tuo sterno non sembrerà gonfio come quello di un gorilla in amore e nel contempo apri la bocca, fino quasi a smascellarti. Ora lentamente svuota l’aria della tua cassa toracica sino a farla rimanere flaccida come una” pàsula “ ( un fico maturo ). La manovra è terminata, ora puoi analizzarti. Se nelle tue narici è rimasto il profumo intenso di formaggio di casera e la tenue fragranza della farina di grano saraceno, l’aroma afrodisiaco dello strutto di maiale e se sulla lingua giacciono alcune particelle di chisciöl che ti fanno andare su e giù il “ canarùzz” ( gozzo ) allora sei quasi sicuro di non aver contratto il Coronavirus. Poi, già che “hai fatto sette, fai anche otto”, sincerati di non aver contagiato il nonno. Mostragli la padella con il chisciöl , se te lo sbafferà in quattro e quattr’otto è sano come un corallo.

 

Va da sé che coloro che non percepiranno il profumo del chisciöl e le loro papille gustative non saranno sollecitate all’intenso e gradevole profumo e gusto devono stare in guardia e contattare chi di dovere. Questa non è una mia teoria poiché già da tempo si è scritto che coloro che non percepiscono bene i profumi e i sapori, ovverossia quelli che hanno l’olfatto e il gusto insensibili è probabile che abbiano i segni premonitori o abbiano contratto il virus. Il maledetto sembra non colpisca solo i polmoni togliendo il respiro ma anche altri organi del nostro corpo e con questi i tessuti di rivestimento dell’apparato respiratorio togliendo la sensibilità per i sapori e odori. Questo sembra confermarlo uno studio dell’Università di Padova, pubblicato su Jama, il giornale dell’American Association.

L’esperimento l’ho fatto su me stesso, poiché il profumo e il gusto di questo prelibato cibo , noi del tiranese, lo conserviamo nel nostro DNA .

 

Mia moglie ha preparato il chisciöl: è stato una vera delizia del palato e dell’olfatto, poi avendolo anche accompagnato con un calicino di rosso nostrano, ci sembrava di vivere una vita nuova e non da reclusi. Vale veramente il detto : L’olfatto e il gusto aiutano a vivere felici!

 

Avendo lasciato aperto la finestra della cucina che dà sulla via S. Giuseppe, ho potuto vedere l’effetto anche su una grintosa ragazza che transitava sul marciapiede facendosi trascinare da un grosso cane pastore tedesco. Il cane s’è fermato di botto presso la finestra della cucina immobilizzando la padrona. Dopo un attimo ho visto la fanciulla grintosa calarsi la mascherina sul collo e ispirare con tutta forza. Mentre accarezzava l’amico animale l’ho sentita dire: “ buon profumo del chisciöl”. La scena mi è stata particolarmente gradita poiché oltre ad avere intuito che sia il cane che la ragazza erano esenti da sintomi di coronavirus, nella poderosa inspirazione la bella ragazza in pantaloncini neri aderenti e canotta nera scollata, ha mostrato una possente” cassa toracica “ che raramente a noi maschi è data da ammirare.

 

Ezio (Méngu)

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