Il sentiero dei saluti
CULTURA E SPETTACOLO - 15 08 2020 - Ezio (Méngu)
Non vuoi sentirti solo? Allora fai il giro del lago di Poschiavo. Ogni persona che ti incontrerà sul sentiero che costeggia quel luminoso specchio d’acqua ti saluterà e tu volentieri risponderai al saluto. Salutare una persona che non conosci e che si para innanzi a te è cortesia e fa sentire l’altra persona più viva. Così è capitato a me in una bella giornata di agosto. Erano le dieci del mattino quando, dopo aver parcheggiato l’auto presso Miralago mi sono avviato di buona lena per compiere un rito consolidato ormai da molti anni. Ero solo, ma su quel sentiero sembrava svolgersi una processione, non però con facce addolorate, ma gradevoli. Ho incontrato persone d’ogni età che come me cercavano ristoro dello spirito e del fisico. Mi è sembrato di notare che in quella stupenda passeggiata ognuno portava dentro di sé un desiderio, un germe benefico di comunione pronto a donarlo agli altri appena l’altro portava un saluto e un sorriso. E i sorrisi erano ricambiati magari con un cenno di capo o della mano. Ho notato che il saluto non era quello che comunemente si raccoglie per strada, frettoloso, senza una piega dolce di viso , magari assente e tarpato da mille pensieri, ma un saluto che sboccia da un sentimento di entrambi verso la condivisione di una natura meravigliosa. La natura accomuna la gente e la rende meno aspra e più docile nei pensieri e nelle tribolazioni. Forse un questi tempi di Coronavirus converrebbe avere come stampella una bella scampagnata tra le nostre montagne, converrebbe insegnare ai nostri figli che non è necessario percorre migliaia di chilometri, o lunghi viaggi in aereo per trovare cose nuove. Abbiamo molte cose belle a chilometri zero e soprattutto, dopo averle godute, si torna a casa non stressati e con occhi più vigili sulle cose che ogni giorno abbiamo sotto gli occhi. Su quel giro del lago di Poschiavo che è a pochi chilometri da Tirano ho incontrato molti italiani con i loro bimbi, anche neonati in carrozzina. Ho gradito molto il loro saluto con un “ buon giorno” scandito forte e gradevole. La mia risposta è stata altrettanto a tono. Ho incontrato molti tedeschi. Il loro “ Grüss Gott” e “Tschüss” sussurrato nel loro duro e deciso idioma faceva musica con lo spumeggiare della acque mosse dalla brezza. Ho incontrato francesi che con la loro pronuncia lievemente catarrosa e morbida hanno proferito un musicale “Bonjour” . Alcuni erano Poschiavini a giudicare del loro deciso e fiero “ Bundi “ . Alcune ragazze, come gazzelle in corsa, mi hanno lanciato un “salve “ lasciandosi dietro una scia di profumo. Un gruppo di ciclisti italiani, dopo che il primo di loro mi ha “ cantato “ un motivetto per segnalare il loro passaggio, uno dopo l’altro hanno ringraziato per il mio scostamento a lato del sentiero. Ho incontrato un tiranese che conoscevo. Mi ha salutato con “ Uéila “di altri tempi e ho avuto piacere. Insomma chi fa il giro di quel dolce lago non trova certo tempo di annoiarsi. Quel sentiero è’ una passerella, dove la sfilata dei personaggi rende la Vita più umana e curiosa, ti accorgi che ognuno cerca quello che anche tu cerchi e il tuo prossimo lo senti più “ vicino”.
Ezio (Méngu)
LASCIA UN COMMENTO:
DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.
0 COMMENTI