Invettiva contro il maledetto Coronavirus
CULTURA E SPETTACOLO - 06 10 2020 - Ezio (Méngu)
Altissimo onnipotente buon Signore, il tuo Angelo ribelle ha seminato nel giardino delle Creature il nefasto Coronavirus che ora ci flagella con mali e sciagure... Sia maledetto in ogni dove questo virus a forma di corona portato da un pipistrello e che infetta silente ogni persona. I governanti si affannano notte e dì per cercare soluzioni di difesa al morbo fatale imponendoci grandi tribolazioni. Dalla Cina, popolo buongustaio d’ogni cosa che si muove, il virus è giunto in Germania, poi in Italia e ora in ogni dove. Gran luminari dissero che era uno dei tanti virus d’influenza ma presto la bestia feroce sulla scena arrivò con irruenza, prima contagiò i vecchi pieni di acciacchi e dai corpi già malati portandoli alla tomba senza essere dai loro cari consolati . Poi dissero i luminari della salute: “ tutti in casa a riposare. dormite, mangiate, solo chi è indispensabile può lavorare. State distanti un metro un dall’altro, se avete febbre e tosse chiamate il vostro medico di base, viceversa riempirete le fosse. Dovete in gruppo indossare nei bar e ristoranti la mascherina, escluso la prima notte di nozze con la vostra dolce mogliettina.” E via andare con questa solfa, con convegni e fitte missive ci furono comandate all’uopo imperanti leggi governative. Il maledetto Coronavirus dopo quattro mesi cessò un poco, l’infingardo fece il gioco del rimpiattino e poi riaccese il fuoco. Aspettò l’estate dove i giovani scatenarono la gran Movida, e di quel male assassino i gagliardi accettarono la sfida. Dissero “ di quella palla me ne frego, io son giovane e ben fatto e di tutte le raccomandazione dei sanitari io me ne sbatto!!” Ecco giungere l’autunno. La fiamma del Covid 19 si è riaccesa, ora strangola anche i giovani con la sua forte e dannata presa. Poveri giovani ! Ora che a scuola vanno con la mascherina per combattere il maledetto virus, m’è pena vederli ogni mattina. Sono bardati bocca e naso come il brigante Salvatore Giuliano, lo fanno per amore dei loro cari. Il loro sacrificio non sarà vano! Poveri nonni, il loro desiderio è quello di stringerli forte al petto e dire : “ in questo mondo di malanni c’è anche il nostro affetto”. I nostri vecchi pregavano al sopraggiungere del freddo inverno con tosse e catarro “fa che io veda la primavera, o Padre Eterno! “. Ora giovani vi do un consigli : poche Movide e con la mascherina, in questo modo proteggerete i vostri nonni dalla “ palla assassina “. O virus maledetto, ci hai privato della vita operosa e tranquilla, che tu sia relegato in eterno negli inferi dove nessuna luce brilla! Ezio (Méngu)
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