Quando nell’ironia c’è il germe della verità
CULTURA E SPETTACOLO - 13 02 2019 - Méngu
I bravi sacerdoti, oltre alle incisive e profonde omelie, quando occorre sanno anche essere ironici. Io credo che una buona arguta ironia, anche se apparentemente paradossale allo scopo di sottolineare una realtà, sia sacrosanta. Ebbene, il prete, in questa occasione, ha manifestato il “progetto“ di costruire all’esterno della Basilica della Madonna di Tirano, sul grande piazzale, un capannone per contenere il grandioso organo ora installato nella Chiesa. Idea, anche se paradossale, che condivido. Le migliaia e migliaia di visitatori, o per meglio dire quegli pseudo pellegrini che si aggirano in chiesa in modo disordinato e chiassoso accompagnati da guide da tono baritonale e che considerano il tempio un museo non prevarrebbero più sulla quiete, sul silenzio che esige la preghiera dei fedeli in quel Tempio. Sì, vorrei vedere proprio un bel capannone all’esterno, magari nei pressi del passaggio del Trenino Rosso del Bernina dove l’organo possa apparire nella sua massima bellezza sotto la luce del sole e dove i turisti chiassosi carichi di zaini, scarponi, ombrellini e cagnolini possano immortalarlo sui loro smartphone senza lampeggi e lenti valzer presso l’Altare Maggiore e quello dell’ Apparizione. “Oh, ma dai, si dirà“, quell’organo così grandioso porta soldi in tante casse, sia dunque benedetto nei secoli. Ora è proprio così, ma non credo proprio che i nostri avi nel 1608 su delibera del consiglio comunale avessero dato incarico all’intagliatore Giuseppe Bulgarini di Brescia di realizzate la grandiosa cassa dell’organo per farne una attrattiva turistica, ma credo che l’intenzione fosse stata quella di onorare al massimo grado la Vergine nell’allora centenario della sua Apparizione. Ora le cose si sono rovesciate, sembra proprio che il miracolo dell’Apparizione sia un “sottoprodotto” del miracolo artistico del grandioso organo. Insomma si visita spesso e volentieri il tempio per l’immagine che i mass –media e tanti siti internet hanno disegnato ad arte per scopo turistico religioso invece di porre attenzione al miracolo dell’Apparizione e della Grazia che Tirano ebbe in quei tempi e che penso persista anche al giorno d’oggi. Condivido dunque l’ironia di quel sacerdote costretto a volte a fare e a dire ciò che non vorrebbe con un “sciò, sciò", "su, su, sbrigatevi ad uscire perché a minuti primi inizia la S. Messa", o anche ad appendere cartelli di avvisi che durante le funzioni religiose non sono ammesse visite guidate. A volte penso che non tutti sanno leggere e che hanno la testa dura come il cuoio, poiché questi avvertimenti rimangono spesso disattesi. Che fare allora? Fare le Sante Messe e trasmetterle in streaming in modo tale che il cristiano cattolico le segua in religioso silenzio innanzi alla Tv o costruire il grande capannone nel piazzale per l’esposizione del grandioso organo? Io consiglierei di lasciare l’organo al suo posto e almeno per la giornata festiva considerare quel tempio una chiesa, un posto di meditazione e di preghiera e non un museo. Saprà il cosi detto turismo religioso rispettare questa regola? Io credo proprio di no poiché la nostra società attuale è fondata sull’immagine e sul denaro. Speriamo che Gesù non se ne accorga, sennò riprenderà in mano la sferza per” riordinare e ripulire” la Sua casa. Méngu
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