Rubrica: Parole del cuore - La soliva "strada dei vecchi"
CULTURA E SPETTACOLO - 25 01 2020 - Ezio (Méngu)
Negli anni ’50 i vecchi con passo lento, accompagnati dalla leggera sinfonia d’acque dell’Adda, raccoglievano intabarrati i fiacchi raggi di sole invernale. Il lungo muro a lato strada, di pietra scura, era scrigno di calore sino allo scomparire del fiacco sole dietro i monti della Caronella. Quella strada, per i vecchi, era un giardino gratuito, era uno spazio privilegiato di calore e di quiete: la chiamavamo dei “strada del vecchi “. Ora non più. I giovani su biciclette chiamano sfacciatamente strada, le auto e le moto tolgono il passo alla gente che si appiattisce a lato con fare guardingo e timoroso. Soliva “strada dei vecchi” I tuoi passi antichi sono perduti, la tua quiete è stata data in sacrificio ad un tempo che travolge ogni cosa. Ezio (Méngu)
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