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Siamo un po' tutti criminali

CULTURA E SPETTACOLO - 16 01 2019 - Méngu

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/multa mozziconi a terra
Il mozzicone inquina più della plastica

Negli ultimi giorni di fine anno ho fatto volontariamente l’ispettore di pulizia! Avete letto bene; non di polizia ma di pulizia! Durante quei giorni ho visionato i porfidi del viale di Madonna di Tirano, di piazza Marinoni, di piazza Cavour e quelli di piazza delle Stazioni. Erano stati puliti quasi interamente dai mozziconi di sigarette dal “Glutton” (ghiottone), una speciale macchina pulitrice della società Secam condotta da un esperto operatore che con il tubo aspirante “inghiotte“ i mozziconi di sigarette e altre piccole sporcizie dalla massicciata che con le dita delle mani sono difficilmente recuperabili. Un lavoro eccellente, impegnativo e credo anche costoso.

 

Ebbene, in quei giorni i viali erano quasi perfettamente puliti. Ho ripetuto l’ispezione oggi, quattordici gennaio, e ho notato che molti incivili, dopo aver fumato la sigaretta, magari uscendo dai bar, hanno gettato il mozzicone per terra. Scusate lo sfogo ma io ritengo queste persone incivili e maleducate! Si fumino pure in pace la loro sigaretta, ma i mozziconi vanno depositati negli appositi contenitori, oppure se li possono mettere in tasca ma non gettarli in terra. A volte penso di aver sbagliato mestiere, poiché se fossi stato un vigile urbano avrei riempito il mio blocchetto di multe per chi viola certe disposizioni.

 

Non lo dico io, l’ha detto papa Francesco: “inquinare è peccato!“. Personalmente quando vedo un fumatore che getta un mozzicone o una cartaccia per terra o qualsiasi cosa che andrebbe posta negli appositi contenitori dei rifiuti mi innervosisco poiché penso che stia inquinando la mia, anzi la nostra casa comune. Generalmente, quando vedo perpetrare il  "crimine“ mi guardo intorno per cercare una guardia comunale perché possa intervenire appioppando al trasgressore la multa, ma la guardia è sempre altrove. Ragion per cui la mia arrabbiatura aumenta a dismisura e sono tentato di redarguire il maleducato pur non avendo titolo. Non è detto che un giorno o l’altro lo faccia con la speranza di non innescare un alterco con la famosa frase: “Fatti i c… i tuoi !”.

 

Il Santo Padre, nel suo messaggio in occasione della Salvaguardia del Creato, ha invitato ognuno di noi ad evitare questo peccato. Allora, chi legge e si vanta d’essere un buon cristiano quando va a sciacquarsi l’anima con una completa confessione, non si dimentichi di inserire nell’elenco dei peccati, caso mai, anche quello d’aver inquinato l’ambiente. Il buon cristiano dovrebbe battersi il petto dicendo: ”Sono un “criminale”, perché inquinare è un crimine contro l’umanità e contro Dio!“.

 

Però, diciamo la verità: chi di noi è maturo a tal punto d’ essere così severo e ben educato con se stesso? A molti di noi l’aver fatto il peccato d’inquinamento ambientale non passa nemmeno per l’anticamera del cervello e forse nemmeno al confessore che ci ascolta. Siamo talmente abituati ad inquinare in mille modi che sarebbe come confessare d’aver bevuto un bicchiere d’acqua. Ho sentito pochi preti, dal leggio in chiesa, insistere sul “peccato di inquinamento“ e anche questo, secondo me, potrebbe essere un peccato grave sulla coscienza di chi ci guida cristianamente.

 

A ben pensarci occorrerebbe rivedere l’elenco dei dieci comandamenti che Dio diede a Mosè sul monte Sinai. Secondo me le dieci prescrizioni dovrebbero essere undici e l’undicesima predicare così: “Se distruggerete il mio creato, voi stessi sarete distrutti!”. Forse non diede questo comandamento perché, in buona fede, credeva che la Sua creatura non fosse così stupida, o perlomeno con poco buonsenso da autodistruggersi. Tranquilli! Prima o poi il Creatore manderà alcune piaghe d’avviso, anzi sembra che le stia già mandando se rammentiamo le sventure che succedono oggi dì in questo strambo mondo. Preghiamo dunque che il Creatore ci dia un altro po’ di tempo per ravvederci, altrimenti poveri nostri figli e nipoti. Saranno loro che pagheranno cari i nostri peccati, mentre noi, che il peccato l’abbiamo fatto, passeremo non più a miglior vita, ma a peggior pena.

 

Allora facciamo “un buon proposito” per migliorare la nostra vita, sarà quello di amare per tutto l’anno 2019 il nostro creato, la nostra casa comune. E se , per un qualsiasi caso inquiniamo, parliamo con la nostra coscienza e diciamo “ sono un criminale e, anche se nessuno mi ha visto e punito, ho commesso un reato contro l’ambiente e contro il Creatore“.

Méngu

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