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Speciale storia - 389 anni fa nasceva l'operazione collegiata di San Martino

CULTURA E SPETTACOLO - 11 10 2018 - Ivan Bormolini

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/Il campanile di San Martino visto da via XX Settembre
Il campanile di San Martino visto da via XX Settembre - Foto di Aurora Bormolini

(Quarta parte a cura di I. Bormolini) L'operazione della nomina della parrocchia di San Martino a Collegiata Prepositurale era iniziata, si era svolta e conclusa interamente a Tirano.

A promuoverla era stato il Consiglio dei 36, quello che oggi chiameremo Consiglio Comunale. Questo si era riunito in data 25 giugno 1629, quando parroco di San Martino era Andrea Lanfranchi e vescovo di Como Lazzaro Carafino.

 

Nella delibera indirizzata “All'Illustrissimo e Reverendissimo Sig. Vescovo in tutta umiltà la supplica formulata come segue”:

“Questa loro chiesa fosse con magior onore di Dio, e maestà oficiata liberandola ed esautorandola da ogni soggezione, o pretenzione, che potessero avere per tempo li arcipreti di Villa... ”.

Supplica V.S. Illustrissima degnarsi di compiacere la Comunità suddetta di questa grazia erigendo questa Collegiata... ”.

 

Evidentemente il vescovo Carafino, non aveva nulla in contrario a raccogliere le richieste del Consiglio dei 36, ovvero l'espressione della nostra comunità.

In data sette settembre 1629 infatti, nelle casa parrocchiale della chiesa di San Martino, il vescovo ammetteva le richieste avanzate dalla comunità stessa, Decano era Giovanni Pietro Curtus.

 

L'ufficialità della nomina della parrocchia di San Martino a Collegiata era avvenuta con cerimonia ufficiale domenica 29 settembre 1629 ecco una breve cronaca di quella giornata:

In attuazione della decisione di erigere la citata Collegiata, l'Illustrissimo e Reverendissimo Signor Vescovo, indossando la coppa pontificale e preceduto dal molto reverendo Prevosto, dai Canonici e dagli altri sacerdoti e chierici rivestiti dagli abiti previsti dalla liturgia, dalla casa del Prevosto si reca alla chiesa di San Martino testé eretta Collegiata per assistere ai Vespri e per l'adorazione d'uso del Santissimo Sacramento.

Dopo la preghiera a Dio sale sul trono pontificale; qui vi trova in ginocchio il molto reverendo Signor Prevosto Andrea Lanfranchi che umilmente fa la professione di fede in presenza del popolo di Tirano, a lui con l'imposizione del berretto conferisce la prebenda prepositurale... ".

 

L'elevazione al rango di Collegiata della parrocchia di San Martino da parte del vescovo Carafino, con sede di Vicario Foraneo, toglieva a Villa di Tirano ogni supremazia, anche d'onore su Tirano.

E' chiaro che la reazione dei “villaschi” non si era fatta attendere, questi ultimi indignati avevano fatto ricorso a Papa Urbano VIII nominato a guida della Chiesa Cattolica il 29 settembre 1623.

 

L'allora Pontefice, deceduto a Roma il 29 luglio 1624, per dirimere la controversia tra le due comunità, aveva incaricato il vescovo di Bergamo Luigi Grimani, evidentemente una figura neutrale ed estranea alla vicenda.

Lo stesso Grimani, visto che gli animi erano talmente infuocati o esacerbati, non era riuscito a riappacificare le parti.

Veniva così coinvolto nella vicenda un notissimo valtellinese, una figura di spicco, ovvero il Cavalier Giacomo Robustelli, noto anche per l'organizzazione assieme ad altri, del famoso Sacro Macello.

Grazie ai suoi buoni uffici e con i suoi autorevoli interventi, consentiva di giungere ad un concordato, il quale però risultava ancora piuttosto pesante per i tiraensi.

 

In base a questo accordo, alla chiesa di san Martino in Tirano, parrocchia e Collegiata, venivano riconosciuti tutti i diritti d'indipendenza da Villa di Tirano. Tuttavia la nostra comunità doveva pagare alla chiesa di Villa un centinaio di scudi l'anno.

Questo però per i tiranesi pareva un onere assai gravoso ma che nel tempo era venuto a decadere.

Tra Villa di Tirano e Tirano si stabiliva poi un'armonia di buon vicinato che ancor oggi continua dopo 389 da quei fatti.

 

Scriveva Monsignor Lino Varischetti nel suo libro “Tirano” che lo ricordiamo è stato pubblicato nel settembre 1961:

Attualmente però, gli abitanti di Villa, nell'annuale processione alla Madonna di Tirano, compiono ancora, processionalmente, un giro intorno al santuario, a ricordo ( un semplice ricordo platonico!.....) degli antichi diritti su Tirano. E s'accontentano....”

Sarebbe bello oggi, organizzare e riproporre una rievocazione storica di quei secoli passati tara liti e diatribe che il Varischetti definiva “ indicazioni preziose di un'epoca e di un costume”

Una processione da Villa al Santuario, fino a giungere a San Martino, dove certo i nostri vicini di Villa verrebbero accolti con onore e rispetto... Non certo come aveva fatto il parroco Manfredotti il 29 aprile del 1611.

 

(Fine quarta parte)

 

FONTI: La chiesa di San Martino in Tirano. Autori Gianluigi Garbellini e William Marconi. Stampa Tipografia Bettini Sondrio.

Tirano. Autore Don Lino Varischetti. Finito di stampare il 29 settembre 1961 presso la Tipografia Bettini in Sondrio

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