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Che fine ha fatto l'emergenza migranti nel Mediterraneo?

ECONOMIA E POLITICA - 16 09 2024 - Guido Monti

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Foto di Ggia CC BY-SA 4.0

Mentre i flussi migratori sono in crescita nella Manica verso il Regno Unito, dove è iniziata la caccia agli immigrati, e dal canto suo la destra spagnola chiede con insistenza di dirottare i propri richiedenti asilo altrove, Italia inclusa, questa estate gli sbarchi di migranti non hanno fatto grande notizia sui telegiornali e quotidiani di casa nostra, forse perché inferiori al passato anche grazie ai controversi accordi raggiunti con Egitto, Libia e Tunisia. Rispetto allo scorso anno c'è stato un crollo di oltre il 60 per cento degli ingressi irregolari, coi flussi del Mediterraneo che sono in diminuzione e si stanno concentrando su nuove rotte. 

 

Secondo i dati diffusi alla vigilia di Ferragosto dal ministero dell'Interno, erano poco più di 35 mila le persone giunte in Italia in maniera irregolare dall'inizio dell'anno, a fronte delle 94 mila dello stesso periodo di riferimento nel 2023 e dei quasi 45mila del 2022. E' in particolare la Tunisia dell'autoritario presidente Kais Saied ad aver aumentato gli sforzi per bloccare le partenze di migranti dai suoi porti, dopo aver siglato diversi patti con l'Unione europea e l'Italia che hanno assicurato in cambio a Tunisi lauti aiuti economici. Ma nonostante le intese con i Paesi nordafricani i migranti continuano a voler arrivare in Europa in cerca di una vita migliore, e perciò stanno cambiando le loro rotte.

 

Al momento però nel Mediterraneo i numeri mostrano una situazione molto più tranquilla rispetto al passato, al contrario del Regno Unito dove negli ultimi anni, con l'evolversi della crisi migratoria, sono sbarcate oltre 127 mila persone dopo aver attraversato la Manica, come dimostrano i dati registrati dall'inizio del 2018. E intanto, in segno di protesta per la multa di 200 milioni di euro comminata dalla Corte di giustizia europea per il mancato rispetto delle norme sull'asilo, il segretario di stato ungherese ha detto che se l'Ue costringerà l'Ungheria ad accogliere gli immigrati clandestini, sarà loro offerto un viaggio gratuito verso Bruxelles.

 

Pari diritti sì, ma i doveri non esistono anche per i magiari? Comunque sia, la questione migratoria, che rimane e continuerà a lungo a restare di stretta attualità, richiede unanimità di intenti da parte dell'Ue per trovare qualche valida soluzione. 

 

Guido Monti - responsabile del Comitato provinciale per l'Europa di Sondrio

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