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I vini della Borgogna sono il nuovo oggetto di culto di collezionisti ed investitori

ECONOMIA E POLITICA - 23 09 2020 - Redazione

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/Vini della Borgogna

I vini di Borgogna sono considerati tra i più pregiati di Francia e del mondo intero e vengono elaborati principalmente a partire dal vitigno a bacca nera Pinot Nero e dal vitigno a bacca bianca Chardonnay, uve coltivate nella Francia centro-orientale, sulle colline comprese tra i fiumi Saona e Rodano che, punteggiate di filari e cantine storiche, formano un paesaggio incantevole.

 

Negli ultimi anni il prestigio, e di conseguenza il valore, di questi vini è schizzato alle stelle, tanto che oggi i vini di Borgogna sono tra i più cari e ricercati al mondo. La crisi economica provocata dalla pandemia di Covid-19 non è bastata a frenare l’ascesa di questi vini e dell’interesse generale che esiste attorno ai fine wine o vini da collezione, ed investitori ed appassionati fanno a gara per assicurarsi le bottiglie più pregiate per arricchire la propria cantinetta.

 

Il vino per la Borgogna rappresenta una delle principali fonti di ingresso economico, tanto che la cittadina di Beaune, fulcro della regione vinicola, è oggi la più ricca di Francia per reddito pro capite dei propri abitanti. Nonostante i 28.334 ettari coltivati a vite siano solo il 3% di tutto il territorio vinicolo francese, il settore vitivinicolo in Borgogna è una macchina capace di produrre 1,4 milioni di ettolitri di vino all’anno mentre il volume di affari delle esportazioni supera i 650 milioni di euro.

 

La qualità dei vini di Borgogna è testimoniata dalle oltre 100 denominazioni di origine controllata che ne fanno la regione vinicola di Francia con il più alto numero di questi riconoscimenti. I vini sono classificati in base al terroir o “village” (comune) di provenienza e le denominazioni partono dalla Appelation Regionale per arrivare ai Premier Cru e Grand Cru come Bonnes Mares, La Tâche, Le Montrachet e Clos Vougeot.

 

Secondo Louis-Fabrice Latour, presidente del Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne (Bivb), i produttori di vini della Borgogna hanno ammortizzato l’impatto dell’attuale crisi economica limitando le perdite grazie alla varietà dei loro vini e dei mercati a cui si rivolgono, con buone esportazioni in Giappone e Cina che compensano il calo verso gli Stati Uniti. Inoltre è stato registrato un aumento della domanda per certe etichette con un ottimo rapporto qualità/prezzo come Aoc Bourgogne, Mâcon e Crémant de Bourgogne. La situazione qui è dunque molto migliore rispetto ad altre celebri regioni vinicole francesi come Bordeaux e Champagne dove si è valutato il taglio della resa dei vitigni per questa vendemmia per riequilibrare il mercato, vista la grande quantità di bottiglie rimaste invendute nelle cantine.

 

L’impatto della coltivazione della vite può essere osservato anche nel paesaggio della Borgogna, caratterizzato dai “clos” o muretti a secco di pietra come quello celebre di Vougeot che fungono da confine tra un appezzamento e l’altro. Negli ultimi anni si è creata una folle corsa all’acquisto dei vigneti della Borgogna che ha inevitabilmente portato i prezzi di questi cru a raggiungere cifre astronomiche accessibili solo a pochi imprenditori. A questo si aggiunge il fatto che la produzione delle cantine, che qui sono conosciute come Domaine mentre nel Bordeaux sono chiamate Château, è relativamente limitata data la complessità del territorio, mentre la domanda degli appassionati di vino è in costante aumento.

 

I vini di Borgogna possono essere acquistati con pochi semplici click direttamente dal divano di casa grazie al vasto assortimento proposto da alcune enoteche online specializzate come Svino.it. Conviene muoversi per tempo perché, considerando l’attuale tendenza del mercato, è probabile che anche i vini delle cantine di Borgogna meno note o di nicchia raggiungeranno gli stessi prezzi stratosferici già fatti registrare dalle maison più rinomate come Domaine Ramonet, Domaine Armand Rousseau, Domaine de la Romanée-Conti e Domaine Leroy, i cui vini Chardonnay e Pinot Noir costano centinaia, se non migliaia di euro a bottiglia.

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