La follia della credulità politica
ECONOMIA E POLITICA - 15 05 2024 - a cura di Ezio Maifrè
Vi sono persone che, pur lasciando questa vita terrena, non si scorderanno mai. Così è per Fasto Sidoli, ingegnere, professore, preside, vero Signore d’altri tempi, che con la sua mente lucidissima all’età di cento anni, ha voluto trasmettere i suoi ricordi anche su questo giornale. Ci ha lasciato, ma il ricordo della sua grande personalità, lealtà, correttezza, sarà di stimolo per coloro che l’hanno conosciuto e amato. Propongo una Sua storiella da me trascritta. La follia della credulità politica. Eravamo tre amici, tre ingegneri . Ecco: il titolo può essere “ tre ingegneri tre “ che quasi tutti i lunedì o i martedì andavano a Milano per faccende professionali. Per la sovraintendenza delle belle Arti o per i Comuni o per la Regione, comunque c’era sempre qualcosa per cui si doveva andare a Milano per queste cose. Eravamo tre ingegneri, buoni amici ma di partiti diversi. C’era il democristiano, c’era il liberaleggiante e c’era il socialista . Quindi buoni amici . Andavamo, chiacchieravamo, commentavamo i fatti politici e via dicendo, ma eravamo in ottimi rapporti. La storiella che racconto la chiamo “ La follia della credulità politica “ . Era una mattina o un martedì mattina , uno di noi tre, non il socialista che era alla guida ( si guidava a turno e quella mattina il socialista era alla guida) dice: “ cribbio, le elezioni in Milano sono andate male per il partito liberaleggiante perché ha vinto la sinistra” . Chi era alla guida della macchina ( il socialista ) dice “ te sée li nutizì? “ . L’altro dice “ Mì li u sentüdi dì ‘sta matìna àla radio . ià dìcc ‘n dèli nutìzi che la giunta de Milàn adès l’è socialista” . Nomi grandissimi come Tognoli, Craxi e via dicendo. Grandissimi personaggi della politica e non erano personaggi da poco. Risposta del socialista: ma l’è vèra ? Quello che ha iniziato questo discorso dice : “ hanno fatto già la giunta; quando di notte hanno saputo che avevano vinto, di notte, l’hanno fatta. La giunta si è riunita subito e hanno preso una decisione fondamentale “ . Ma no! No ! , dice il socialista che era alla guida, cünta sü, dìmèl ( come si fa quando si ha una notizia piacevole relativa al proprio partito o alla propria ideologia ) . Ma no, ma sì ! Ià ciapàa na decisiùn, la giunta, ipso facto . Da questa mattina tutta la circolazione in Milano è cambiata. Eh, ma no, cùsa ià facc ? “ . E’ semplice : il Socialismo è rosso e quindi a semaforo rosso si dà via libera, il verde è della destra e adesso ….. si chiude. Quindi tutti i semafori a Milano da stamattina funzionano così: Con il verde ci si ferma e con il rosso si passa “ Ma, no ! Ma sì ! Ma tée mìga sentüü la radio ‘sta matìna ? No, lu mìga sentida, dice il socialista. Te duevét sta atént . Infatti, dai e dai, quello che parlava è stato sostenuto anche dall’altro che aveva capito l’antifona. “ Sì l’è vèra, te mìga sentüü ‘na nutizia del géner iscì impurtant, tì che te sée sucialista e che te ghée bée de ès al curent de la pulitica. Te ‘ndée a Milan e te se mìga che adès a Milan te pàset cun il rùs e te ghée de fermàt cun ‘l verd? “. Dai e dai e dai, arriviamo a Milano. Stiamo parlando da quasi tre quarti d’ora . Arriviamo ai semafori, grande traffico molto tempo fa non c’era. Infatti arriviamo dove c’è un semaforo verde . Non c’era nessuno e tranquillamente il guidatore di ferma . Aspetta !! Quando vedi ‘l rùs te pö ‘ndà! Noi avevamo messo una mano sul freno a leva e infatti quando viene rosso… .. truuuuu… parte. L’altro gli tira il freno e per fortuna ci siamo fermati. Siamo andati avanti per otto – dieci metri e lì siamo riusciti a fermarci. Ecco io questo la chiamo “ la follia della credulità politica .“ Fausto Sidoli (a cura di Ezio Maifrè)
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