Predazioni da lupo: mozione Lega e critiche M5S, il dibattito è acceso
ECONOMIA E POLITICA - 04 02 2025 - Redazione
In Consiglio Regionale Lombardia si è acceso un dibattito sul tema della presenza del lupo nelle aree montane e vallive della regione, culminato con l'approvazione di una mozione proposta dal gruppo della Lega. La mozione richiede un monitoraggio più dettagliato e l’introduzione di pratiche sanitarie e veterinarie per affrontare le predazioni da lupo, con particolare attenzione alla raccolta di campioni genetici dai casi di aggressione. Tuttavia, l'iniziativa ha suscitato reazioni contrastanti, tra chi ritiene necessario un intervento incisivo e chi accusa la destra di fomentare inutili allarmismi. I consiglieri regionali della Lega, Silvana Snider e Floriano Massardi, hanno sottolineato come la presenza del lupo in Lombardia stia diventando una questione sempre più problematica. “Secondo lo studio Life WolfAlps EU – dichiarano – sono presenti 950 esemplari nelle Alpi italiane, con una probabile concentrazione significativa in Lombardia, dove negli ultimi sei mesi sono stati registrati 300 avvistamenti e 150 predazioni, colpendo in particolare il settore ovi-caprino”. Gli esponenti del Carroccio evidenziano come i danni causati dalle predazioni rischino di compromettere seriamente un settore economico già fragile, e si dichiarano preoccupati per il crescente numero di ibridi tra lupo e cane. “Gli ibridi rappresentano un rischio sia per la purezza genetica del lupo sia per la sicurezza di animali e persone, dato che si tratta di esemplari potenzialmente più aggressivi”. La mozione approvata prevede l’adozione di misure per monitorare con precisione la presenza del lupo e intervenire tempestivamente nei casi di predazione, attraverso la raccolta e l’analisi di campioni di DNA. “Questa iniziativa – spiegano Snider e Massardi – è fondamentale per tutelare cittadini, allevatori e la biodiversità del nostro territorio”. Di tutt’altro avviso Paola Pollini, consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, che ha votato contro la mozione della Lega, definendola un’iniziativa improntata più sull’allarmismo che su un approccio scientifico. “I dati ufficiali – afferma Pollini – parlano di un numero limitato di lupi in Lombardia, con danni stimati in 58mila euro e nessun attacco registrato contro l’uomo. Fare leva sulla paura del lupo, alimentando un’immagine medievale di questo predatore, non contribuisce a risolvere i problemi reali”. Pollini riconosce invece come il problema degli ibridi cane-lupo sia una questione seria, ma invita a focalizzarsi sulle cause, come il randagismo e l’abbandono dei cani. “È su questi temi che occorre lavorare, trovando soluzioni che prevengano la formazione di ibridi. Inoltre, le evidenze scientifiche dimostrano che il metodo più efficace per ridurre le predazioni alle greggi è l’uso di cani da guardiania, una strategia che andrebbe incentivata”. Il ritorno del lupo nelle montagne lombarde, se da un lato testimonia il successo di politiche ambientali volte alla conservazione della biodiversità, dall’altro impone una gestione responsabile e sostenibile del fenomeno. Da un lato, la Lega chiede un monitoraggio stringente e misure incisive per tutelare gli allevatori; dall’altro, il Movimento Cinque Stelle invita a evitare allarmismi e ad adottare soluzioni fondate su dati scientifici e buone pratiche.La posizione della Lega: “Un fenomeno sempre più pericoloso”
Il Movimento Cinque Stelle: “No agli allarmismi, servono soluzioni concrete”
Un equilibrio tra uomo e natura
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