Turismo, Tirano non deve essere solo il trenino rosso
ECONOMIA E POLITICA - 10 11 2017 - Alessandro De Lorenzo
Era tempo che volevo scrivere alcune riflessioni sul turismo tiranese, ma alcune vicende personali mi hanno portato lontano dal potermi dedicare a questa rubrica. Leggendo il pezzo scritto dal Direttore Travaglia colgo, quindi, l’occasione per accodare anche le mie brevi riflessioni. Purtroppo il turismo tiranese è troppo spesso associato esclusivamente al trenino rosso del Bernina. Benché ciò non sia sicuramente negativo, penso che esso rappresenti un limite concreto allo sviluppo di Tirano come città turistica. Non fraintendete le mie parole, la bella Ferrovia Retica è certamente un volano incredibile per Tirano però allo stesso tempo mette in ombra molte altre peculiarità della nostra cittadina. Spesso non ci si impegna a potenziare il nostro territorio perché sicuri del turismo portato dal trenino rosso. Quello che dovrebbe ispirare il turismo tiranese non è tanto l’attrattiva dei negozi. Probabilmente quello che sto per scrivere attirerà l’ira di molti. Quando arriva un turista da una grande città non è per fare acquisti, che potrebbe fare a Milano, ma indubbiamente vedere i negozi chiusi non è segno di accoglienza bensì di una città che si dimentica dei suoi ospiti. Tirano, a mio modesto avviso, deve regalare al turista un’esperienza di vita diversa da quella a cui è abituato quotidianamente. A me capita, per lavoro, di accogliere a Tirano professionisti da Londra, si fermano generalmente una notte. Nel pomeriggio li porto a passeggiare per le vie del centro storico e quello che più apprezzano è l’essere una città slow. Un paese dove puoi fermarti e vivere come ormai in molti non sono più abituati. Puoi bere un ottimo bicchiere di vino locale apprezzando gli scorci offerti dai palazzi storici, mangiare qualcosa di tipico apprezzando la quiete delle montagne. A noi queste cose possono sembrare banali e normali, ma credetemi banali e scontate non sono. Questo non vuol dire che non bisogna offrire nulla a contorno della nostra fortunata normalità. Nel periodo estivo, quando il turismo è massimo, mi piacerebbe vedere organizzate manifestazioni che facciano vivere il centro storico. Mi chiedo, ad esempio, come sarebbe la sagra del Chisciöl se anziché che al parco degli Olmi fosse allestita nelle stradine del centro. Forse non possibile è dal punto di vista organizzativo e di sicurezza, ma sarebbe di grande impatto e darebbe l’immagine di una città viva. Che dire poi del turismo legato alle biciclette? Ecco che con questo attirerò l’ira di quelli che precedentemente non se la sono presa. Tirano ha il privilegio di essere al centro di alcuni grandi passi alpini, ideali per chi va con le bici da corsa, ed è anche fortunata ad avere diverse discese per mountain bike. Mi chiedo spesso come mai d’estate non si vedano tanti stranieri fare un giro in bici di giorno e passeggiare o godere della nostra buona cucina di sera. Ho ancora fresco il ricordo di pulmini targati Germania, Austria adibiti a camper di fortuna nel parcheggio del Mottolino di Livigno “abitati” da giovani con le loro biciclette da down-hill. Forse questi non spenderanno tanti soldi in cene, ma contribuiscono a dare vita ed allegria ad un paese. Noi li abbiamo mai visti nei nostri parcheggi? Alessandro De Lorenzo
LASCIA UN COMMENTO:
DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.
1 COMMENTI
10 11 2017 15:11
Méngu
Gentile Alessandro ben tornato. Mi fa molto piacere quando scrive “A me capita, per lavoro, di accogliere a Tirano professionisti da Londra, si fermano generalmente una notte. Nel pomeriggio li porto a passeggiare per le vie del centro storico e quello che più apprezzano è l’essere una città slow. Un paese dove puoi fermarti e vivere come ormai in molti non sono più abituati.” Vero ! Chi porta i propri ospiti a visitare il proprio paese è segno tangibile che è fiero del proprio paese. Nel suo articolo si nota che Lei guarda Tirano da un punto di vista esterno, dettato da esperienza d’altri luoghi e, giustamente valuta aspetti propositivi per Tirano. Come vorrei che sul giornale Intorno- Tirano la lista di quelli che scrivono gli editoriali e commenti si allungasse a dismisura. Vorrei che molte persone che hanno la possibilità di girare il Mondo possano, con i loro scritti e commenti, confrontarsi con i locali . E’ dal confronto e dalla relazione che nascono e fioriscono le idee migliori. Ho scritto che Tirano è una città turistica, ma che si deve proiettare sempre più avanti. L’amministrazione tiranese , la Pro loco, il giornale on- line Intorno Tirano, molte Associazioni, Enti turistici, giornali d’informazione turistica , notizie riportate sul Web, innumerevoli privati fanno la loro parte per rendere turistica Tirano e si vedono i risultati. Vedo il fiorire di B&B , di negozi eleganti, bar e ristoranti che trattano i clienti in modo gentile. E’ un fiorire di vinerie e cantine che offrono vini ma anche cultura e gastronomia. Librerie che non solo vendono libri ma tengono serate di cultura, di filosofia, corsi di lingue straniera ecc... In estate fioriscono eventi d’arte e di musica, eventi enogastronomici per le nostre vie. Sono stati scritti molti libri che illustrano l’arte e i palazzi storici, le chiese ecc. ecc. E’ fiorito anche un turismo religioso assai consistente e continuo ( per coloro che vogliono notizie basta consultare il bollettino del Santuario della Madonna di Tirano ) . La frazione di Madonna di Tirano si è “rivitalizzata” con eventi e mercatini. Non mancano vie per i ciclisti e non sono mancati grandi eventi come la presenza del Gito D’Italia. Potrei continuare, ma come Lei scrive, occorre fare di più. D’accordo ! L’appetito vien mangiando si dice giustamente. L’impegno ora lo vedrei nei giovani che non devono pretendere di trovare la “ pappa pronta “ solo nel partecipare agli eventi , ma devono impegnarsi nel fare. La città si rende viva e fiorente specialmente con la gioventù. Il trenino Rosso è una grande opportunità ma è soltanto una parte di ciò che può offrire Tirano. Un esempio: conosco pochi giovani tiranesi che parlano correntemente le lingue straniere quali il tedesco, l’inglese, lo spagnolo, il cinese ed è un vero peccato perché quei giovani potrebbero colloquiare con i turisti che giungono a Tirano e proporre loro le nostre bellezze storiche. Altro. Per il piatto tipico del chisciöl lo si potrebbe valorizzare molto meglio come sta facendo Teglio con i pizzoccheri. Il nostro Castello di S. Maria potrebbe essere il balcone di Tirano, sede di molti eventi come alcuni anni fa . Insomma, caro Alessandro questo per darle ragione che Tirano non deve essere solo il Trenino Rosso a far “ furore “. Allora ? Molto è stato fatto, ma personalmente mi aspetto qualcosa soprattutto con iniziative giovanili di lavoro sul territorio, ricordando il detto che diceva “ Il lavoro se non c’è lo si inventa “ e nel turismo molte cose si possono “ inventare” con la fantasia e soprattutto con la cultura e la gentilezza e facendo “ sistema “ e non "ognun per sé e Dio per tutti". Quello che si spende ora per il turismo si incasserà moltiplicato un domani. Chiedetelo a quelli del Trentino Alto Adige.