MENU

La Coppa Valtellina premia due piloti tiranesi: La storia di Davide

SPORT E TEMPO LIBERO - 28 09 2017 - Ivan Bormolini

CONDIVIDI

/Davide Trinca Colonel

(A cura di Iva Bormolini) Una grande sessantunesima edizione del Rally Coppa Valtellina di livello quest'anno internazionale, ha premiato due piloti di Tirano. A vincere è stato Luca Rossetti, friulano ma tiranese d'adozione, navigato da Mirko Franzi su Skoda. 

 

Per Rossetti, affermato pilota a livello internazionale, si è trattato di un bis, in quanto già lo scorso anno aveva vinto davanti ad un altro pilota di casa nostra Andrea Perego.
Era infatti andato in scena un rally davvero avvincente con una sfida tutta “Made in Tirano”  che aveva davvero appassionato tutti gli estimatori di questo sport motoristico.

 

Purtroppo per questa edizione, nulla da fare per Andrea Perego, già detentore di sei vittorie nell'albo d'oro del rally di casa nostra.
Andrea infatti, nonostante stesse disputando la sua unica gara dell'anno, nella giornata di venerdì, era stato protagonista di un'ottima prestazione assieme al navigatore Romano Belfiore, su Ford Fiesta.
Il pilota, non aveva mostrato nelle prove alcun segnale di mancato allenamento, bensì aveva portato avanti un'ottima condotta di gara concludendo in prima posizione e sfoderando doti di eccezionale ed innato talento.
Chi però conosce bene il mondo dei rally, sa benissimo che l'inghippo o l'inconveniente sono davvero sempre in agguato e dietro ogni curva.
Per Perego infatti il sogno di vincere il suo settimo Coppa Valtellina e superare così il record di vittorie che lo vede pari merito con Mario Stagni, si è infranto nella mattinata di sabato, dove fatale è stata la PS Berbenno Mossini, arrivando lungo e finendo contro una barriera, il già detentore del titolo italiano nel 2010, ha compromesso la sua gara.  
Per il resto davvero veramente notevole è stata la volata di Rossetti che ha meritato la vittoria.
In questa breve cronaca, non possiamo non citare l'indimenticabile Giulio Oberti recentemente e prematuramente scomparso. A lui, da sempre grande navigatore nel rally di casa, è stata dedicata una Power Stage, è gli amici di sempre non hanno mancato, durante le prove speciali, di attribuirgli ampie manifestazioni di ricordo che certo Giulio avrà gradito.
Le cronache del dopo gara, però non hanno dato spazio su un'altra coppia vincente e tutta tiranese, lo facciamo noi con questa rubrica, la quale ha tra le sue missioni quella di raccontare vicende di sportivi emergenti e che come in questo caso, promettono davvero bene.

 

Il duo tiranese Davide Trinca Colonel e Andrieu Dormia, su Peugeot 106, preparata dalla scuderia Vassena Car, si è aggiudicato il 26° posto conquistando la categoria N2.
Si tratta davvero di un buonissimo risultato, infatti sugli 87 equipaggi ( erano 129 quelli iscritti ) la coppia di Tirano ha portato a termine una grande gara.... Largo ai giovani!

 

Abbiamo deciso di intervistare Davide Trinca Colonel, per comprendere cosa sia, o meglio quali siano i sogni ed anche le difficoltà di un talento emergente.

 

Davide, quando è nata la tua passione per i rally?
La mia passione per queste competizioni è nata sin da bambino, esattamente tra i sei e sette anni. Piano piano, col tempo ho deciso di provarci concretamente. E' stato un percorso lungo, ma la passione per macchine e motori ed appunto per questo tipo di competizioni, doveva trovare uno sfogo, una concretezza.
Ho corso il mio primo rally, Coppa Valtellina a 23 anni sempre su una Peugeot 106, un banco di prova che mi ha visto classificarmi terzo di categoria. Dopo questa prestazione, forse inaspettata e se vogliamo sorprendente, ho capito che i rally erano la mia strada sportiva.
Dopo quell'anno ho sempre partecipato al rally di casa nostra ed in questa stagione ho corso anche il rally di Camunia.

 

Come ti sei “costruito” come pilota?
Non è stato un lavoro facile, un mix di voglia di fare e tanta perseveranza nel tentare di raggiungere qualche obbiettivo in un mondo delle competizioni che mi è sempre appartenuto.
Ho coinvolto alcuni sponsor, che mi hanno dato fiducia. E poi, soprattutto dopo il primo rally, i “classici amici di sempre, ovvero quelli del bar” mi hanno spronato a continuare in questa impresa.

 

Quali i tuo obbiettivi in questo Coppa Valtellina?
Non nascondo che il mio rally, era incentrato sul tentativo di conquistare la N2, devo dire  che con il mio navigatore, abbiamo vissuto un venerdì un po' sottotono, e questo in tutta sincerità mi ha creato qualche preoccupazione.
Nel sabato però, complice una grande unità di intenti... Si è fatta la differenza in gara.

 

E' bello il tuo termine unità d'intenti, soprattutto quando si parla di equipaggio e vettura, cosa succede dentro l'abitacolo, quando i secondi sono preziosi?
La faccio breve, il pilota deve avere intesa sia con la macchina che col navigatore. Nel sabato un grande lavoro di coppia a bordo, e una macchina davvero perfetta, ci ha consentito di vincere tutte le prove speciali di categoria. Tutto questo è avvenuto con un risultato lusinghiero, abbiamo vinto tutte le PS, dando in fine 40 secondi al diretto avversario e campione IRC, Daniele Casagrande.
Devo ringraziare il mio navigatore, in cui sia nel Camunia Rally e nel Coppa Valtellina, si è dimostrato davvero un ottimo professionista, preciso e capace.

 

Parliamo di economia , per un giovane emergente come te, non è facile o sbaglio?
No, non sbagli, il voler prendere parte ad un rally ha dei costi. Per questo permettimi di ringraziare mio papà che mi un notevole supporto. Nello stesso tempo torno a ripetere che gli sponsor sono fondamentali in quanto non mi fanno mancare il loro grande appoggio.
E poi gli amici che mi aiutano ad “adesivare”, usando un termine rallistico, la vettura. E' tutto un bel connubio che sfocia in un tifo durante le prove speciali, me quest'anno in un bel e positivo, dopo gara. Un grazie davvero a tutti.

 

Parliamo di obbiettivi futuri.
E' certo che negli obbiettivi futuri, c'è la voglia e la volontà di andare oltre, non lo posso nascondere. Occorre però, anche se mal si presta  con un termine rallistico, “andare con i piedi di piombo”. L' intenzione è quella di fare qualche rally o trofeo in più. Il tutto potrebbe mettermi in evidenza a qualche livello più alto. Tempo al tempo, ma la voglia di emergere con passione non manca.

 

Passione ed obbiettivi futuri, sei un tiranese, adesso ti chiedo un giudizio su Rossetti e Perego, a te la parola.
Che dirti, tutto da imparare. Sono due che col gas ci sanno  fare. Sono i risultati a parlare di loro. Sono due piloti che sanno insegnare tanto.
Rossetti è un grande campione internazionale non va messo in discussione, ma anche Andrea Perego, nonostante l'esito della gara è altrettanto un grande pilota. 

 

 

 
 

GALLERY

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI