Milano-Cortina 2026, Fontana: Un’eredità duratura per la Valtellina e la Lombardia
SPORT E TEMPO LIBERO - 14 02 2025 - Redazione
Le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 rappresentano molto più di un evento sportivo: sono una straordinaria opportunità per la promozione del territorio, il potenziamento delle infrastrutture e la valorizzazione delle eccellenze locali. È quanto emerso dall’incontro “Verso Milano Cortina 2026”, tenutosi a Sondrio alla presenza del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, dell’assessore Massimo Sertori e del presidente della Fondazione Milano-Cortina e del CONI, Giovanni Malagò. Un volano per gli investimenti Sinergia pubblico-privato: la chiave del successo Un aspetto fondamentale è rappresentato dall’eredità che questo grande evento lascerà al territorio: nuove infrastrutture, opportunità turistiche e culturali, e un patrimonio immateriale fatto di know-how e prestigio internazionale. Focus sulla sicurezza nei cantieri La legacy dei Giochi per la Valtellina e oltre
“La Lombardia e, in particolare, la Valtellina giocheranno un ruolo di primo piano,” ha dichiarato il presidente Fontana, sottolineando come i Giochi olimpici possano essere un volano per investimenti, infrastrutture e sviluppo locale. A differenza di Expo 2015, che si concentrò esclusivamente su Milano, le Olimpiadi 2026 avranno una diffusione territoriale più ampia, coinvolgendo direttamente molte aree lombarde.
Regione Lombardia ha adottato un modello strategico basato su una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato. Fontana ha evidenziato come il “Patto per lo Sviluppo” sia stato centrale per coordinare iniziative condivise con stakeholder economici, sociali e istituzionali. Questo approccio ha garantito risultati eccellenti in passato e si conferma una strategia vincente anche per le Olimpiadi.
Un tema centrale discusso durante l’incontro è stato la sicurezza nei cantieri delle opere olimpiche. Fontana ha ricordato l’accordo recentemente firmato con sindacati e associazioni di categoria per diffondere le “Linee di indirizzo per la sicurezza nei cantieri delle grandi opere”, con l’obiettivo di garantire elevati standard di tutela per i lavoratori.
L’assessore Sertori ha sottolineato come i Giochi rappresentino un motivo di grande orgoglio per la Valtellina e per tutta la Lombardia. “Non solo saremo protagonisti nel 2026, ma stiamo già guardando oltre, alle Olimpiadi Giovanili Invernali del 2028 con il progetto ‘Dolomiti Valtellina 2028’,” ha dichiarato. La visione è quella di un’eredità duratura, in grado di offrire nuovi appuntamenti di rilevanza internazionale e di rafforzare ulteriormente il ruolo della Lombardia come centro nevralgico dello sport mondiale.
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1 COMMENTI
16 02 2025 10:02
Méngu
Ognuno si esprima come vuole , ma per far capire le cose, a volte l’educazione e la gentilezza funziona meglio che la satira. Detto questo vorrei aggiungere un mio parere sulla questione dei soldi spesi per Eventi Eccezionali quali i Giochi olimpici sul territorio e l’immagine che ne riporta. In primis direi che Sport, Sicurezza e Tutela del Territorio possono andare a braccetto se il tutto lo si concerta con il Cittadino che vive la realtà ed è la Sua casa. La Valtellina è dei Valtellinesi e non di pochi, magari interessati che rivoltano il calzino a loro modo. La Valtellina ha un territorio ormai delicatissimo in fatto di eventi calamitosi quali alluvioni, frane, smottamenti ecc. ecc. quindi ogni piccola cosa che si progetta è come una piccola sfaccettatura che si fa su un diamante. O la si fa bene o il diamante non riflette più ed è rovinato definitivamente. Orbene parliamo di una realtà tiranese, che si può mettere in relazione, ma con buon senso, ai soldi che si spendono per questi giochi olimpici. Io metterei sempre prima dell’immagine, la salute, la funzionalità e la sicurezza. In Tirano già da due anni opera attivamente un Comitato, denominato Poschiavino il quale, si è posto come primo obiettivo la problematica di questo torrente a volte tumultuoso e minaccioso che transita nel Tiranese , dopo essere uscito placido e silente dal lago di Poschiavo. Il Comitato Poschiavino ha la sua struttura ben organizzata, in un Referente, alcuni suoi Rappresentanti e molti cittadini che hanno fatto conoscere ormai da due anni la problematica. Enti e Comuni la conoscono con documentazione e scritti rivolti all’Amministrazione Precedente e anche all’attuale, ma …non è stato fatto nulla di ciò che il Comitato ha proposto nelle concertazioni avvenute nelle riunioni ( in sede Comunale ) con Sindaci e Amministratori. Ben inteso è il Comune deve chiedere ai vari Enti interessati il “ benestare “ e i soldi per provvedere alla sicurezza. Ma il Comune deve agire, per quanto possibile, al fine di portare a casa “ sicurezza “ per il territorio. Non dico che questo impegno non sia stato fatto. Abbiamo letto le Carte che la precedente Amministrazione dell’ emerito Sindaco Franco Spada ha inviato agli Enti con buone motivazioni e ringraziamo del lavoro fatto, ma dirò che il tutto ha prodotto ( anche con la nuova Amministrazione ) poco o nulla. Capiamo che la bacchetta magica non la possiede nessuno ma tenere in vita un dibattito, determinate richieste per il territorio , sia per il Cittadino che anche per gli Enti vari è un dovere . Non succeda mai che, dopo che un fatto calamitoso qualcuno possa alzare la mano e debba dire “ ve lo avevamo segnalato e voi cosa avete fatto ?” Sappiamo che nella vita, molte volte è tutta questione di soldi, ma i soldi vanno spesso dove esiste la forza per ottenerli e di certo il popolino è deboluccio e taluni Amministratori forti. In conclusione, si può dire che la problematica Poschiavino gli enti Interessati la conoscono molto bene e noi speriamo che la si possa risolvere in breve tempo, poiché è interesse di tutti. La Meteo per ora non la comanda nessuno se non la Natura e non guarda in faccia alla Politica. Grazie per il tempo di lettura.