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Tanto tuonò che piovve

TERRITORIO - 07 07 2021 - Ezio (Méngu)

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Pulizia e cura del bosco sulla strada per Trivigno . Foto di Méngu

L’evento era da me atteso da molto tempo essendo un assiduo frequentatore e osservatore della strada che porta all’alpe Trivigno e di quella, a me più cara, e che fu preziosa per molti di noi durante la famosa alluvione dell ’87 e che ora purtroppo mi sembra una "Cenerentola" ingiustamente dimenticata. Questa strada si stacca da un curvone, da quella che porta in Trivigno per poi giungere all’alpe Canali e Piscina e, con una stradina in mezzo al bosco, anche  Ronco. E’ una strada panoramica d’elogio per la vista che spazia in valle da Teglio a Sondalo. Costruita negli anni ’70, i suoi muri di contenimento ora sono in buona parte in uno stato precario e l’asfalto è un rappezzo continuo con delle buche che ogni anno sbocciano come tarassachi e anche se chiusi diligentemente ogni anno rinascono sempre più grandi con il mal tempo. 

 

La strada  è consorziale anche se moltissime volte ho visto transitare auto, moto e ora biciclette che, per evitare il feroce traffico del fondovalle, la percorrono volentieri. Del resto questa strada è segnalata e citata anche sulle mappe di Google  per raggiungere in quota il passo dell’Aprica. In  verità un tratto di strada che parte da S. Rocco e giunge a metà altezza del passo dell’Aprica ultimamente è stata asfaltato e si presenta in stato eccellente. Va un elogio a chi, in un modo o nell’altro, è riuscito a mettere in ordine quel tratto di strada che ricordo martoriata di buche. 

 

Ma quale era l’evento che da tanto tempo attendevo? Ho scritto, su questo giornale, che molte delle nostre strade di montagna sembrano “ gallerie verdi “ e con buche tali che se incroci  un’ altra macchina uno dei due è  costretto a invadere con le ruote il bosco con manovre angosciose poiché le piante laterali con le loro ramaglie, le erbacce, nascondono parte del nastro asfaltato. Molte volte, a causa di eventi atmosferici, queste strade si trovano interrotte dalle piante a lato cadute e chi non ha in macchina la motosega non può certo proseguire. Per non parlare di certi boschi che per  penetrarli occorre usare il machete. 

 

Orbene, nei primi chilometri di strada che porta all’alpe Trivigno  è iniziata in questi ultimi mesi una cura e pulizia dei boschi e del lato strada da parte di una nota e ben attrezzata ditta del tiranese munita di potenti macchinari idonei anche per suoli impervi. Credetemi, anzi no, andate a vedere! Non riconoscerete più il tratto di strada che prima facevate oscurati da fitta  boscaglia. Tante piante pericolanti sono state tagliate con competenza e professionalità. Nel bosco le piante che impedivano la formazione di un suolo curato  e ordinato per una giusta crescita sono state tagliate. Non mi dilungo, poiché non è di mia competenza  giudicare il lavoro fatto, peraltro detto “eccellente”  da competenti, ma  ora la strada appare più spaziosa, i boschi  più aperti alla luce e penetrabili per chi va in cerca di funghi. Di più sono state pulite le canalette laterali e l’acqua può defluire, senza danno, nei chiusini di scolo. Ora si vede chiaramente il percorso della strada, rendendo evidente i relativi pericoli, quindi sarebbe una buona occasione per mettere delle opportune protezioni nei punto pericolosi. 

 

Questo esemplare  lavoro dovrebbe, a mio parere,  continuare lungo l’intera strada che porta all’alpe Trivigno. E per la strada consorziale che si stacca da quella di Trivigno sino a giungere all’alpe Canali in quali condizioni si trova ? In questi giorni la buona volontà di alcuni “consorziati“ è stata eccellente, come del resto è sempre accaduto ogni anno in questo periodo. Le canalette sono pulite e appaiono chiare come il fondo di un catino. Le ramaglie a lato strada sono state tagliate e triturate con un potente macchinario fornito gentilmente dalla nota impresa tiranese specializzata in taglio e potatura piante, ma le buche persistono, i muri malmessi invocano lavori ingenti e la cassa dei consorziati risulta desolatamente quasi vuota. Di fatto la strada, per ora è “godibile” da tutti e verrebbe da dire: bontà dei consorziati! Ci si chiede “fin quando si potrà dare senza ricevere, in particolare in questi  nostri tempi post moderni dove le responsabilità incombono come macigni ?”  Ricordiamoci il detto : “finché tutto va bene, amici ;   ma se qualcosa va male sono c…“ 

 

Da parte mia, desidero esprimere un meritato elogio al signor Pensini Andrea che per vent’anni è stato  un buon Presidente del Consorzio e, io credo anche ottimo “elemosiniere“ poiché riusciva con maestria e gentilezza a raccogliere da vari Enti i fondi necessari per sistemare le cose essenziali. Per  questa strada consorziale, ora il presidente eletto è l’emerito sindaco di Tirano , signor Giordano Rossi, coadiuvato da “tutori o referenti di zona” i quali sovraintendono le varie zone e ricevono tutte le segnalazioni e le  anomalie da parte dei consorziati rendendole note al Presidente. Questa “gerarchia“ di buona volontà è encomiabile, ma come in tutte le cose di notevole importanza e impegno ci vuole anche la stretta collaborazione dei vari Enti che presiedono il territorio montano.  

 

Ezio ( Méngu )   

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