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Decadenza

CRONACA - 19 07 2021 - Ezio (Méngu)

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/Chiusino dissestato
Chiusino dissestato (vedi sequenza dei chiusini sotto)

Il Coronavirus ha fatto la sua parte probabilmente rendendo vuote le casse comunali per svariati motivi. Questo è per quanto si può immaginare guardando lo stato delle strade del nostro paese. Parlerò della via S. Giuseppe in Tirano che non ho mai visto, da quasi 30 anni che risiedo in questa via, così mal messa.

 

Questa strada ha una particolare caratteristica che molte altre strade nella nostra cittadina fortunatamente non hanno ed è quella di essere una “ tangenzialina “ che collega la strada molto trafficata di Via Polveriera con il trafficato viale Italia. La si percorre volentieri per evitare l’abitato di Madonna di Tirano. In quella zona vi è una rotonda talmente trafficata da camion e auto da far avvitare il collo ai pellegrini che transitano sulle strisce pedonali. Non è certo aria da eremo quella che si respira in quella zona che ricorda l’Apparizione della Beata Vergine di Tirano. Per evitare quel girone infernale, la via S. Giuseppe è ormai da tempo diventata un furioso andirivieni di bilici, autotreni carichi di ogni sorta di materiali quali legnami, acque minerali, idrocarburi e via andare e poiché la strada in alcuni tratti è larga meno di 5,5 metri, alcuni mezzi pesanti invadono con le loro ruote persino il marciapiede.

 

Immaginatevi d’inverno quando vi sono dune di ghiaccio ai lati della strada. Stupisce che il Comune abbia, su questa strada, dato il permesso di doppia circolazione a autotreni . Ultimamente è diventata anche sede di cantieri edili che notoriamente ingombrano il transito . Sono stupito per la voglia di costruire ancora abitazioni poiché, a mio parere, se si dovesse fare un censimento delle case disabitare in Tirano per ogni cittadino ci sarebbero, io credo, dieci locali a testa. Quindi , tra questo bailamme di camion, bilici, ciclisti e furibondo abbaiare di cani a passeggio con seguito di corsette di ragazzi e ragazzi per tenersi in forma, la strada dovrebbe essere il fiore all’occhiello del paese e tenuta sotto osservazione. Così, a me pare, non è ! Tre anni fa, fu fatto un rabbercio del martoriato manto stradale con 12 ampi rattoppi che, in verità, hanno dissestato il manto primitivo rendendolo ondulato e formando delle pozzanghere dove prima non esistevano. Dopo lamentele ecco che finalmente un tecnico responsabile del Comune ha fatto una ispezione al manto stradale e ha sentenziato che la prima strada che sarebbe stata asfaltata in Tirano era quella di via S. Giuseppe.

 

“Aspetta caval che l’erba cresce” direbbero i nostri avi. Noi aspettiamo ancora fiduciosi che quel tecnico comunale mantenga la parola data mentre i ” tumbin dé ghisa “ ad ogni passaggio di mezzi pesanti sobbalzano con frastuono. Ma sì, dai ! Diamo la colpa al Coronavirus se le strade sono in disordine e la manutenzione lascia a desiderare. Però mi spiace vedere i turisti, come ho visto questa mattina in piazza Marinoni, scendere dalle loro macchine parcheggiate a pagamento e per evitare di bagnarsi l’intero piede, fare come le ballerine del teatro della Scala in Milano procedendo in punta di piedi nelle estese pozzanghere del porfido dissestato. Basta ! Non ho voglia di dilungarmi poiché questi “ accidenti “ li vedo ogni giorno e mi danno fastidio. Anzi , a tal proposito e colto dal rimorso, colgo l’occasione di scusarmi con l’emerito sindaco di Tirano, signor Pietro Del Simone. Alcuni anni fa, ogni due per tre, ero da lui in ufficio facendo le mie riflessioni sulle strade delle nostra città e dei nostri monti, su problemi di inquinamento e di pulizia in generale. Problematiche comuni che ogni buona Amministrazione dovrebbe farne tesoro e ascolto del cittadino,ma non sempre lo si fa. Allora affermo: il sindaco Pietro del Simone ascoltava e meditava, magari sbuffando e assestando colpetti furiosi sulla scrivania ; però prima di “ cacciarmi “ dal suo ufficio mi diceva, con quel fare nostro tiranese , da buon padre di famiglia : “ vai, vedrò cosa si può fare ! ” Poi lui “faceva” e si vedevano i risultati. Noi vecchi abbiamo visto tempi alternanti, peggiori e migliori.

 

Peggiori quando si girava per le strade non asfaltate con carri e qualche macchina, migliori come ora quando vedo cittadini che guidano con il sorriso gaudente auto lussuose. Quando eravamo poveri anche se le strade avevano buche ed erano malmesse si comprendeva e tollerava il fatto , ma ora ci dispiace vedere la cosa comune essere in strisciante decadenza. Vi propongo qui sotto una giro turistico fotografico in via S. Giuseppe fatto a piedi. Voi pensatela come volete, ma ricordo che le strade comunali sono cosa nostra e poiché ci appartengono, dobbiamo averne cura.

 

Ezio (Méngu)

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