Spettatori e attori in un passaggio a livello del Trenino Rosso del Bernina
CRONACA - 31 10 2022 - Méngu
Nei passaggi a livello spesso capita che le persone si annoino a causa del tempo di attesa dovuto alla chiusura delle sbarre o delle segnalazioni di divieto di transito; quei minuti di inattività sembrano oltremodo lunghi poiché la nostra mente corre tra le mille cosa da fare. In Tirano, tra i passaggi a livello senza barriere più importanti del trenino rosso del Bernina, vi è quello di Madonna; in quel luogo, il passaggio del treno è segnalato dal semaforo rosso con campanella. Qua è raro vedere gente annoiata per il tempo di attesa; anzi, al contrario sembra che aspetti l’evento con curiosità! La maestosa Basilica con la sua piazza attrae l’attenzione ed è un palcoscenico dove non sembra tempo perso guardarsi intorno mentre si aspetta il trenino rosso. La gente scruta il convoglio mentre avanza lento, rumoroso, tra il lampeggiare delle sue segnalazioni; a passo di lumaca si vede sbucare il locomotore con il macchinista dall’occhio d’aquila che scruta ogni movimento del traffico e, se è il caso, rallenta fischiando. Dietro seguono le belle carrozze panoramiche, rosse e brillanti, mentre i passeggeri si affacciano ai grandiosi e panoramici finestrini bombati per ammirare la Basilica e armeggiano con macchine fotografiche dando cenno di saluto e sorrisi. Gli automobilisti, i pedoni e i viaggiatori sul treno diventano attori e spettatori secondo il proprio modo di vedere. Mentre il treno passa, viene spontaneo dire ai turisti: “ attenti, quello è il trenino rosso del Bernina, è un treno amico che non offre un viaggio ma uno spettacolo della natura. Signori proseguite sul viale verso Tirano per settecento metri, al semaforo girate a destra e ancora a destra, e vi troverete innanzi la stazione della ferrovia Retica; parcheggiate la vostra auto e godetevi, con il trenino rosso, lo spettacolo della Val Poschiavo e del Bernina. E’ un consiglio di sicuro effetto! Il trenino rosso è la “mascotte “ per Tirano, è prestigio dei tiranesi averlo su parte del territorio ora che è stato iscritto nei siti Unesco, patrimonio dell’Umanità. I nostri nonni, negli anni ’50, lo chiamavano il “tram del Bernina “poiché era essenziale e lento come i tram di città; dal 1908 e fino agli anni ’30 i suoi binari passavano sul lato destro dello stradone che porta alla Basilica. A ragione i nostri avi lo avevano voluto visibile e facente parte del trionfale viale alberato che porta alla Basilica e di sicuro non avrebbe stonato nemmeno ai nostri tempi se il traffico e le abitazioni non fossero aumentate a dismisura tale da doverne cambiare il percorso. Consoliamoci: il trenino rosso del Bernina ha uno “stand ” fugace ma stupendo nel piazzale di Madonna di Tirano dove il turista fortunato che attende il suo passaggio può ammirare la sua bellezza e funzionalità e progettare un viaggio da sogno. Vi è però un passaggio a livello in via S. Giuseppe, che preclude il passaggio, nei giusti momenti di transito delle carrozze rosse. In quel posto le sbarre sembrano alzarsi e abbassarsi al ritmo delle ali di una libellula, a causa della movimentazione per la formazione dei treni nei cinque binari della stazione della ferrovia retica. Orbene, è sempre uno spettacolo vedere le lucenti e eleganti carrozze dei treni e anche la gioia che i passeggeri reduci o ansiosi spettatori delle bellezze della Val Poschiavo sembrano esalare dalle ampie finestre delle carrozze. Ed ecco quel però per molte persone credo importante. Per quelli che attendono le aperture delle sbarre del passaggio a livello seduti comodamente in auto, quel tempo di attesa non è di certo gravoso anzi è spettacolare. Più pesante o gravoso è il tempo per le persone in piedi che attendono la riapertura del passaggio a livello. Bello e confortevole sarebbe, se su quel tovagliolo di prato verde accanto alle sbarre sul lato sinistro per chi va in centro, la Ferrovia Retica graziosamente posasse due panchine in modo tale che le persone anziane o altri bisognosi che faticano nello stare in piedi, nell’attesa dell’apertura delle sbarre, potessero riposarsi e godersi lo spettacolo di quel andirivieni di carrozze e di locomotori. Sono convinto che la cura e gentilezza svizzera possa rendere possibile questa semplicissima richiesta di comodità. Sarebbe una Grazia tra le Grazie che il Trenino Rosso ha portato in Tirano. Méngu
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