Torrente Poschiavino, ci stai provando?

I giovani forse non ricordano, ma io sì. Quando piove forte e di continuo nella mia mente passa un film ed è un film di timore, di apprensione. Ricordo l’Adda in piena e il Torrente Poschiavino esondato a Madonna di Tirano. Era il mese di luglio del 1987 e…  non mi dilungo poiché non è il caso, specie in questi momenti di pandemia di Coronavirus, ricordare brutte cose. Ma quando piove forte, qualcosa mi trascina a controllare che “vecchi mostri “(Adda e Poschiavino) facciano giudizio nei loro alvei.

Le ultime forti piogge fortunatamente per noi e disgraziatamente per quelli che abitano sulle sponde del lago di Como hanno ricevuto nell’ultima batosta temporalesca, gravi danni materiali e, sembra, nessun morto. Ci dispiace per loro e comprendiamo i disagi e le loro rovine, ma son certo che quella gente, come abbiamo fatto noi dopo l’’87 , saprà sistemare il tutto in modo bello e più sicuro di prima.  Ebbene il giorno 5 di luglio 2021 di buon mattino, il mio “spirito “mi ha trascinato a controllare  i deflussi dell’Adda e del Poschiavino. Dopo averli visti mi son detto: siamo quasi nella normalità, grazie a Dio. L’ acqua dell’Adda scorreva nera e a saetta tra gli argini, ma destava pochi pensieri, mentre l’acqua del torrente Poschiavino, sembrava inghiottire piante e minute isolette di sassi.

Dopo aver percorso un tratto d’argine del torrente Poschiavino, sino a giungere al ponte in ferro della Ferrovia dello Stato, ho pensato: “Poschiavino, non ci provare come nell’’87”. Poi, mentre sentivo ancora il rimbombo delle acque torbide del torrente mi sono chiesto: i responsabili della pulizia dell’alveo del torrente Poschiavino avranno dormito sonni tranquilli in questi due giorni di forte pioggia? Ricordiamoci tutti un bel proverbio di Valle che dice: “Al témp e ‘l cül  i fa cùma i völ lur “ (il tempo e il sedere fanno come vogliono loro). Cioè stiamo sempre in guardia!

Ezio (Méngu)