Trivigno, così vicina e così lontana
CRONACA - 05 02 2019 - Méngu
In questi due giorni di abbondanti nevicate ho “percepito” la perla del tiranese lontana da me come non mai. Io che da sempre vivo a Tirano, che da sempre bazzico la montagna di Trivigno battendo strade e sentieri, baite e maggenghi, in questa ultima abbondante nevicata mi è parso che la nostra bella conca di cielo si è allontanata nello spazio da Tirano pur essendo di Tirano una buona parte di territorio. Guardando le montagne innevate mi sono chiesto del perché di questo mio personalissimo e “ strano sentimento “. Come mai Trivigno m’è apparsa, dopo quella abbondante nevicata, così lontana da me? Un motivo c’era ed è stata proprio la neve che me l’ha preclusa. Proprio quella neve che è caduta benedetta dopo mesi di assenza, quella neve che non s’era fatta vedere nel mese di novembre e di dicembre e che in gennaio era stata desiderata ed era tardata ad arrivare, ha precluso con i normali mezzi la strada che da Cologna porta in Trivigno. Il giorno prima la cima del monte Masuccio brillava sotto il sole d’un grigio argenteo disseminato tra le rocce scure da sembrare una vetta incipriata. In quel giorno sono salito sulla montagna di Trivigno percorrendo la strada asfaltata che conduce all’alpe. La strada era asciutta, di un asciutto settembrino. A lato accumuli di fogliame secco facevano da folto tappeto ad un bosco assetato da implorare Dio che nessuno appiccasse fuoco. Tutta la natura aspettava, se non la neve almeno l’acqua e lo si poteva vedere nel fogliame che era caduto in autunno e era quasi intatto. Sono salito per quella strada di montagna che porta in Trivigno con una normale Panda, incredulo che fosse fine gennaio e di non trovare la strada innevata, ghiacciata, adatta solo per un gatto delle nevi o per un quattro per quattro. Poi ecco, il giorno dopo l’abbondante nevicata e la strada preclusa da quasi mezzo metro di neve. Tutto nella norma, nessun evento eccezionale, anzi ringraziamo Dio che non si è dimenticato di imbiancare la montagna di Trivigno e di poter portare gioia e divertimento a tanta gente che ama “ far fondo “ e a passare gradevoli giornate nelle baite della “ conca di cielo “ e in altri maggenghi del versante tiranese. Ma allora perché sentivo la nostra bella Trivigno più lontana da Tirano ? Era stata quella abbondante nevicata che aveva interrotto il sogno di una facile ascesa alla splendida alpe. La neve aveva interrotto quella strada ma, tutto sommato, Trivigno era pur sempre raggiungibile. La si poteva raggiungere dal passo dell’Aprica, uscire dal territorio della nostra provincia per poi rientrare per un lungo giro di strada in Trivigno. Questa strada non l’ho mai sentita “mia” e forse “nostra“ per tanti tiranesi“. La “mia” strada, è quella che insiste sul versante tiranese e che inizia a Cologna e poi su fino in Trivigno. Questa strada è agevole in buona stagione e a volte preclusa per alcuni mesi nel periodo invernale. Preclusa perché noi tiranesi l’abbiamo voluta preclusa, poiché nulla è, ai nostri giorni, impossibile. Ricordo un sindaco di Tirano che la voleva rendere più larga, agevole persino in inverno, tale da poterla percorrere come strada in alternativa tra la Valtellina e la Val Camonica in caso di calamità del fondo valle. Si fecero anche dei lavori di allargamento. Poi più nulla. Ricordo, molti anni fa che si parlava di una funivia che partiva da Tirano e raggiungeva Trivigno, poi di un altro mezzo più semplice e snello chiamato Coaster. Poi più nulla di fatto. La “perla del tiranese”, in inverno si fa più lontana da Tirano e per raggiungerla agevolmente bisogna andare letteralmente fuori provincia. Sapranno i nostri Amministratori , un domani non troppo lontano, rendere quel pezzo di paradiso più vicino a noi anche nei periodi invernali? Chi ama Trivigno lo deve sperare. Méngu
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