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Giorno della Memoria: una farfalla per non dimenticare

CULTURA E SPETTACOLO - 22 01 2022 - Redazione

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/farfalla gialla

Con la Legge n. 211 del 20 luglio 2000 “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.”

 

Ricordare per non dimenticare, per riflettere su quanto è accaduto, affinché simili eventi non accadano più.

Da qui nasce “Una farfalla per non dimenticare”, una piccola, ma non per questo meno significativa, iniziativa promossa per l’occasione dalla Biblioteca di Bormio.

Grazie all’aiuto dei Volontari per la cultura, in biblioteca è stato allestito un “pannello della Memoria” con il testo della poesia “La farfalla” di Pavel Friedman, giovane poeta morto ad Auschwitz.

 

Gli utenti, dai più grandi ai più piccini, sono chiamati a creare la propria farfalla gialla e ad appenderla sull’apposito pannello in biblioteca. L’idea invita non solo a ricordare i tragici eventi della Shoah e tutte le sue vittime, ma allo stesso tempo a riflettere sui concetti di libertà, discriminazione, pregiudizio. Per l’occasione è stata predisposta anche una selezione bibliografica a tema.

 

La farfalla

L’ultima, proprio l’ultima,

di un giallo così intenso, così

assolutamente giallo,

come una lacrima di sole quando cade

sopra una roccia bianca

così gialla, così gialla!

L’ultima,

volava in alto leggera,

aleggiava sicura

per baciare il suo ultimo mondo.

Tra qualche giorno

sarà già la mia settima settimana

di ghetto:

i miei mi hanno ritrovato qui

e qui mi chiamano i fiori di ruta

e il bianco candeliere di castagno

nel cortile.

Ma qui non ho rivisto nessuna farfalla.

Quella dell’altra volta fu l’ultima:

le farfalle non vivono nel ghetto.

(Pavel Friedman, Praga 1921 – Auschwitz 1944)

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