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L'acero rosso del giardino Mottana

CULTURA E SPETTACOLO - 24 05 2019 - Méngu

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/acero rosso mottana, Tirano

L’àcer rùs dèla vègia filanda

Cùma ta sée bèl u gran àcer rùs,

tée sée pü òlt dèla vègia filanda.

Tücc i tiranés uramài i tà cunùs

perché ta sée ‘na pianta granda.

 

N del 1890 li bèli e forti filandéri

ì cantava ‘n del tò bèl giardìn

dòpu ‘na giurnàda de gran lauréri

i pusàva àla tò umbria cùma urscelìn.

 

L’amis Emiliu ‘l méra dìcc ‘n dè l’urègia

che l’àcer rùs òtru a ès bèl l’è àa dutùr

perché la so linfa e la so curtègia

masnàdi e còci bée i cüra malatìi e dulùr .

 

“Inno al Giardino segreto”

Par di vedere e di sentire cantare le belle filandine tra il concerto d’ usignoli che si annidano nel maestoso acero rosso, par di vedere le graziose ragazze salutare con bianchi fazzoletti i passeggeri sul tram del Bernina che lì accanto passava. Mi ha parlato l’antico e maestosa acero, mi ha sussurrato con le sue tremule foglie nella brezza, mi ha detto: “ questo è il vostro giardino d’incanti, io custodisco il ricordo dei vostri padri, sotto le mie fronde troverete la frescura e un profumo antico che voi avete smarrito, in me s’ annidano uccelli canterini che hanno fatto della mia chioma la loro casa per antico istinto. Io sono l’ombra, la quiete dei vostri bambini.”

 

“Pensiero personale“

Quando io transito sul viale Italia faccio in modo di passeggiare sul lato dove esiste lo splendido giardino “ segreto “ della antica filanda Mottana. Non si meraviglino le persone se mi vedono abbarbicato alla inferriata che protegge quel giardino privato, poiché sto sognando. Sogno innanzi allo splendido e secolare acero rosso che fa da ombrello a metà parco. Rivedo gli elfi che mia nonna, alla fine degli anni quaranta, diceva di vedere quando io, bambino, ero posato sul muro dell’inferriata . Allora guardavamo insieme le ombre e le luci tra i rami e il fogliame. La nonna Virginia mi diceva di vedere una fata seduta nella panchina di pietra, che ancora esiste. Se quel giardino fosse distrutto per far da spazio ad altro ? Ne sarei dispiaciuto poiché parte dei miei sogni, della mia vita, se ne andrebbe. E non è una esagerazione poiché i nostri sogni , le nostre visioni , sono parte di noi. Mi viene spontaneo fare un appello al proprietario di quell’ antico giardino ,ai futuri Amministratori, però senza impegno di sorta, solo un vincolo morale e intellettuale, affinché quel miracolo della natura in Tirano venga preservato e reso visitabile a tutti. In Tirano esistono luoghi meravigliosi privati e perciò non soggetti a nessun vincolo, ma solo all’affetto di noi tutti cittadini. Si rendano conto i cittadini che la loro casa è bella per loro ma anche per gli altri. Ci si innamora anche della casa degli altri, senza aver la pretesa di possederla, ma solo di guardarla come si guarda la bellezza di una donna senza però desiderarla. Allora , noi tutti , prima di prendere una decisione sulle cose nostre , pensiamo anche al piacere degli altri e se è il caso sacrifichiamoci per la bellezza che gli altri colgono guardando ciò che possediamo. E’ un atto di amore verso gli altri, così com’è far del bene alla gente . La bellezza è uno dei beni che fa pensare al Creatore e distruggerla è peccato. Grazie.

 

Méngu

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