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Federalberghi: «Firmate la petizione per salvare le imprese e i lavoratori del turismo»

ECONOMIA E POLITICA - 09 02 2021 - Redazione

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/Roberto Galli

Una petizione rivolta al Governo per salvare le imprese e i lavoratori del turismo. Federalberghi Sondrio, attiva all'interno dell'Unione del Commercio e del Turismo e presieduta da Roberto Galli, invita le imprese e i lavoratori del comparto, ma anche tutti i cittadini, ad aderire all’iniziativa di Federalberghi nazionale che promuove una raccolta firme a sostegno del settore, ricordando che le imprese turistiche prima della pandemia generavano un valore aggiunto di 93 miliardi di euro, pari al 6% del Pil, e che alberghi e pubblici esercizi davano lavoro a oltre 1,3 milioni di dipendenti.

 

Questi gli interventi principali richiesti dalla Federazione: riconoscimento di ristori efficaci, che ristabiliscano equità per l’anno 2020 e accompagnino le imprese anche nei mesi a venire; interventi sulla liquidità (proroga delle rate dei mutui e concessione di prestiti ventennali); esonero per il 2021 dal pagamento delle imposte (in primis, Imu, Tari e canone Rai); sostegno alle imprese in affitto per il pagamento del canone di locazione; incentivi per la riqualificazione delle strutture ricettive; riduzione dell’aliquota Iva al 5%, in analogia con quanto avvenuto in altri Paesi europei; sgravi contributivi per le imprese che richiamano in servizio il personale; sostegno al reddito per i lavoratori che rimangono disoccupati o sospesi.

 

Quello degli stagionali è un tema sul quale il presidente Galli vuole porre un accento particolare. «Tutto il nostro settore è fortemente provato da un anno di restrizioni imposte dalle normative antiCovid e dal tracollo delle presenze, ma una questione che rischia di passare in secondo piano e che è invece cruciale è quella dei dipendenti che ruotano intorno alla ricettività turistica e che ci stanno particolarmente a cuore. Anche in provincia di Sondrio - aggiunge il presidente Galli – questi lavoratori sono migliaia e hanno esaurito l’indennità di disoccupazione. Mentre siamo in attesa dell’apertura degli impianti, una buona parte di loro rischia di restare senza lavoro e di non poter maturare la Naspi. È infatti impensabile che tutti gli alberghi riescano a ripartire con il 100% di personale, a meno che non si intervenga con sgravi fiscali e contributivi che facilitino le riassunzioni».

 

La petizione richiama, inoltre, la necessità di aggiornare le disposizioni comunitarie dell’Unione Europea che disciplinano gli aiuti di Stato a sostegno dell’economia durante la pandemia (cosiddetto ‘temporary framework’), con l’obiettivo di aumentare l’intensità degli aiuti che è possibile erogare a ciascuna impresa e di ampliare il periodo di applicabilità, che, in assenza di una proroga, si concluderebbe il 30 giugno prossimo.

 

«Dobbiamo fare presto – conclude Galli -, prima che sia troppo tardi! Il perdurare della crisi dovuta alla pandemia in atto sta mettendo a rischio la tenuta dell’intero comparto, su cui si regge l’economia della nostra Valle». Tutti gli interessati sono invitati ad aggiungere la propria firma alla petizione, sottoscrivendola online, sulla piattaforma change.org, all’indirizzo https://www.change.org/salviamo-le-imprese-e-i-lavoratori-del-turismo

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