Il Comitato per l'idroelettrico contesta l'uso dei proventi dei canoni
ECONOMIA E POLITICA - 03 12 2024 - Guido Monti
La provincia di Sondrio con i suoi impianti idroelettrici produce mediamente 5 milioni di mwh che determinano un introito per i concessionari di quasi 640 milioni di euro. Siccome la gran parte dei nostri impianti è a serbatoio, l'energia idroelettrica prodotta in valle potrebbe spuntare in borsa ricavi anche maggiori del 30%, arrivando oltre gli 800 milioni di euro. Questo il calcolo effettuato dal Comitato provinciale del Coordinamento nazionale del Grande idroelettrico, secondo il quale si deve rimarcare che i 75 milioni ottenuti dai canoni si riferiscono al 2023 e, se calcolati sul prezzo dell’energia dell'anno precedente, verosimilmente possono determinare un guadagno doppio di quello indicato ufficialmente. La cuccagna arrivata in provincia sotto forma di fondi derivanti dai canoni per l'utilizzo dei beni del demanio idrico a parere del Comitato per idroelettrico vale per quest’anno e forse per il prossimo, ma poi calerà bruscamente. I proventi dovrebbero essere spesi in prima istanza a favore di ambiente, manutenzione del territorio e sicurezza, e non dispersi impropriamente in mille rivoli. Negli ultimi 40 anni nel comparto idroelettrico si sono persi mille posti di lavoro, e tenuto conto del costo medio di un lavoratore elettrico, pari a 50 mila euro annuì, si può affermare che l’economia provinciale ha perso 50 milioni di euro. Quindi aver portato a casa 75 milioni di euro non è di sicuro un gran successo, e significa che le nostre acque sono state letteralmente regalate a produttori che vengono da fuori provincia. Il Comitato resta basito e scandalizzato constatando che molte risorse dei canoni idroelettrici, ovvero piu' di 5 milioni di euro, vengono sperperati in iniziative voluttuarie a sostegno delle Olimpiadi 2026 (una regia unica per la promozione turistica, un'opera lirica programmata per i Giochi, i 5 cerchi olimpici posizionati all'ingresso della valle, i contributi assegnati a vari consorzi) anziché essere impiegate in opere prioritarie per la messa in sicurezza della popolazione locale e del fragile territorio, basti pensare che alla pulizia dei fiumi viene riservata la ridicola cifra di soli 100 mila euro. Guido Monti
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