MENU

Ritardi nei piani di emergenza per le dighe: il PD solleva interrogativi sulla sicurezza

ECONOMIA E POLITICA - 27 11 2024 - Redazione

CONDIVIDI

/diga

Solo 13 su 77 piani di emergenza per le dighe lombarde sono stati approvati dalla Regione Lombardia, nonostante l'importanza di questi strumenti per la sicurezza delle comunità locali. A lanciare l'allarme sono Jacopo Scandella, consigliere regionale del Partito Democratico, e Michele Iannotti, segretario provinciale del PD di Sondrio, che sottolineano i rischi legati alla mancata pianificazione in un contesto di eventi climatici estremi sempre più frequenti.

 

“Regione Lombardia deve ancora redigere 64 Piani di Emergenza Dighe (PED), fondamentali per recepire i Documenti di Protezione Civile (DPC) approvati dalla Prefettura,” dichiarano i due esponenti dem. “Con le precipitazioni estreme in aumento, accelerare queste procedure diventa indispensabile per la sicurezza della popolazione e degli operatori delle dighe.”

Un'interrogazione in Consiglio regionale

Jacopo Scandella ha presentato un'interrogazione a risposta immediata in Consiglio regionale per chiedere chiarimenti alla Giunta. Tra le questioni sollevate:

  • Quando saranno approvati i DPC mancanti e i relativi PED?
  • Quali iniziative intende adottare la Regione per colmare le lacune di pianificazione, soprattutto per le dighe prive di scheda di rischio?

Secondo il consigliere, i Piani di Emergenza Dighe non solo rappresentano uno strumento indispensabile per la tutela della popolazione, ma sono anche fondamentali per i sindaci, che senza tali documenti si trovano costretti ad assumere ulteriori responsabilità operative in caso di emergenza.

Un nodo cruciale per il territorio di Sondrio

Michele Iannotti ha evidenziato l'urgenza della questione per la provincia di Sondrio, caratterizzata da una forte presenza di infrastrutture idriche. “In una provincia con numerose dighe, dotarsi di questi strumenti è fondamentale per garantire la sicurezza dei cittadini. La Giunta regionale deve accelerare la redazione dei piani mancanti,” ha dichiarato il segretario provinciale.

L'importanza della pianificazione

L’assenza dei PED si traduce anche in una mancanza di strumenti di supporto per i Comuni: senza le schede rischio dedicate alle dighe, i tecnici comunali non possono completare i Piani di Protezione Civile necessari per definire strategie operative in caso di emergenza. “Questa situazione è inaccettabile in un contesto di cambiamenti climatici che aumentano i rischi idrogeologici,” ha ribadito Scandella.

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI