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Il comitato per il Poschiavino chiede prevenzione e gestione del rischio

CRONACA - 21 03 2025 - Guido Monti

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/alluvione tirano 1987, rodun

L'alluvione del 1987 ha drammaticamente dimostrato che Il quartiere a sud di Madonna di Tirano, il cosiddetto Rodùn, non è in sicurezza nel caso si ripetesse un'esondazione del torrente che vi scorre. E il comitato per il Poschiavino ribadisce che a rischio non sono solo le abitazioni ma anche l'area attualmente occupate dall'impianto del teleriscaldamento tiranese e quella candidata ad ospitare il futuro parcheggio olimpico.

 

Da anni il comitato chiede invano al comune ed agli enti competenti la messa in sicurezza del torrente, ma a suo avviso nulla è ancora stato fatto. Anche l'ultimo incontro con l'amministrazione comunale Tiranese, in cui è stato esposto e consegnato un esaustivo dossier delle problematiche del quartiere, non ha dato esiti tali da offrire un minimo di tranquillità ai residenti.

 

Di fronte alle mancate risposte dell'amministrazione il comitato sta ora cercando di coinvolgere anche l'opposizione per definire misure adeguate a garantire una giusta prevenzione e gestione dei rischi legati al Poschiavino. I residenti auspicano di avere adeguate risposte alle richieste di sicurezza, già supportate nel 2022 da una petizione popolare firmata da più di 800 cittadini. Rifacimento del ponte sul torrente con annessa passerella pedonale, consolidamento degli argini, costruzione di parapetti dove mancanti e pulizia ricorrente sono le opere essenziali richieste dal 1987 e che a quanto pare potrebbero ottenere i necessari finanziamenti.

 

Ma la domanda è se siano stati domandati ufficialmente, se sia stato redatto un progetto di messa in sicurezza dell'area per soddisfare ogni necessità e se esiste un piano di protezione civile comunale con la valutazione del rischio di esondazione del Poschiavino e la previsione dell'eventuale gestione dell'emergenza. E rimangono altri interrogativi sugli scenari di rischio, le strategie operative, i modelli di intervento, i piani di allertamento e di evacuazione con le relative prove e le iniziative da intraprendere in caso di rischio immediato al fine di limitare i danni alle case e alle infrastrutture.

 

Guido Monti

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