Protesta per un sottopasso nella piana del Ranèe a Bianzone

Nella piana del Ranèe, situata nel territorio comunale di Bianzone, è andata in scena un'insolita azione di protesta contro il sottopassaggio che dovrebbe essere realizzato al posto di un passaggio a livello, in previsione di analoghi interventi in zona.

Su delle grosse balle di fieno sono comparse le vistose scritte 'Salviamo il Ranèe. No al sottopasso, 16.500.000 euro di spreco' e 'No alle opere inutili e dannose', illuminate e visibili pure di notte. La vertenza degli agricoltori è sostenuta dal Comitato per la tutela e la valorizzazione della piana del Ranèe di Bianzone che intende manifestare pacificamente contro il sottopasso progettato nel contesto delle opere programmate in vista dei Giochi olimpici invernali del 2026. 

Il Comitato, che in passato aveva ottenuto la sospensione del piano cave della Provincia di Sondrio in cui era coinvolto anche il Ranèe, tiene a precisare di non essere contrario all'eliminazione del passaggio a livello in sé, ma piuttosto alla costruzione del sottopassaggio carrabile che causerebbe una maggiore pericolosità dell'immissione dalla piana sulla statale 38, oltre a sacrificare prezioso suolo agricolo. Per il Comitato c'è la possibilità di revisionare il progetto con un'accurata valutazione del suo impatto ambientale e per tale motivo sta valutando l'ipotesi di avanzare un esposto alla Procura della Repubblica, che ha già avviato un’inchiesta sulla gestione delle opere olimpiche, oltre che alla Procura della Corte dei conti.

A fine settembre aveva già indirizzato al Comune di Bianzone, alla Regione Lombardia e agli enti interessati dal procedimento una missiva contenente le conclusioni dell’assemblea popolare tenuta per dibattere sul progetto di sottopasso al Ranèe. In seguito il Comitato era stato ricevuto dal sindaco di Bianzone al quale aveva esposto le proprie rimostranze sulla mancata informazione in merito al progetto e sull'inosservanza delle criticità sollevate al proposito dall'amministrazione comunale. 

Guido Monti