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Pubbliche affissioni elettorali: verso il tramonto?

CRONACA - 05 03 2018 - Ivan Bormolini

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/cestino con manifesti

Parto da un'osservazione che può sembrare banale ma forse non lo è: nei periodi antecedenti al voto, la squadra degli operai del nostro comune, si è prodigata nell'allestire grandi e magniloquenti spazi dove ogni partito avrebbe potuto esporre, nell'osservanza di regole e spazi, i propri manifesti elettorali.

 

Osservando questi grandi contenitori di propaganda elettorale, sinceramente non ho visto un riempimento eclatante degli spazi assegnati. Pochi i manifesti, rispetto all'ampia disponibilità, ma soprattutto pochi rispetto al numero di partiti e candidati coinvolti nella campagna elettorale.

 

Scarsità di risorse economiche, oppure nuove forme di campagne elettorali, ad esempio sui social network, hanno decretato la fine di questa storica forma di sensibilizzazione alla scelta del partito e del candidato?

 

Gli italiani ieri hanno votato, ma aspetto tutti i dati prima di esprimere qualsiasi commento; torno per concludere alle pubbliche affissioni per denunciare ciò che considero anche inciviltà.

 

Recandomi al seggio elettorale, nella scuola di via Agricoltura, ho documentato uno scempio che davvero dimostra un'elevata pochezza e altrettanto scarso senso civico. Buona parte dei già pochi manifesti era reso illeggibile, altri giacevano sui marciapiedi, oppure nel vicino cestino.

 

A questo punto, considerando la scarsità di affissioni e la volontà di deturpare, vien da chiedersi se ne valga ancora la pena in futuro, perdere tempo ed investire in denaro per allestire questi spazi.

 

Ivan Bormolini

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