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Salviamo l'Area del Raneè: Una lettera aperta all'Amministrazione di Bianzone

CRONACA - 14 12 2024 - Redazione

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/Area del Raneè

Roberta De Devitiis, residente da quasi cinquant'anni a Bianzone, ha recentemente inviato una lettera aperta ai cittadini e ai consiglieri comunali del paese, esprimendo la sua profonda preoccupazione riguardo alla futura destinazione dell'area del Raneè.

 

Nel suo appello, evidenzia il forte legame che ha con la sua comunità, dove ha visto crescere i suoi figli e ha trovato un luogo accogliente a cui tornare. Con grande rispetto e serenità, si rivolge all'amministrazione comunale, recentemente eletta con il nome di “Siamo Bianzone”, per chiedere chiarimenti sulla decisione di portare avanti un progetto che prevede la costruzione di una camionabile dotata di marciapiedi e illuminazione nella piana del Raneè.

 

Questa zona, secondo De Devitiis, è stata dichiarata di pregio agricolo e rappresenta un'importante risorsa per i cittadini che la utilizzano per passeggiate e attività sportive. Storicamente, la piana del Raneè è stata bonificata grazie alla fatica degli antenati che vi portarono terra per renderla produttiva. In passato, è stata anche protetta da un comitato locale contro i tentativi di sfruttamento da parte di cavatori di ghiaia.

 

Roberta pone una domanda cruciale ai giovani amministratori e al sindaco Sertorio: "Cosa intendete per crescita del paese nel rispetto del bene comune?" Secondo lei, la decisione di costruire la camionabile potrebbe essere un preludio a sviluppi futuri di natura lucrativa, compromettendo la vocazione agricola della zona e trasformando Bianzone in una "triste periferia con attività non agricole".

 

La preoccupazione principale è che una volta cancellato, il Raneè non sarà più recuperabile, facendo riferimento allo scempio della piana di Villa come un triste esempio. Nel suo appello, immagina un futuro in cui le maestre dovranno raccontare ai bambini una storia triste: "C'era una volta la piana del Raneè, ma non c'è più...".

 

La lettera si conclude con un forte invito alla riflessione: "Una volta cancellato, il Raneè non sarà più recuperabile". Roberta De Devitiis spera che l'amministrazione riconsideri la sua decisione per preservare un'area di grande valore agricolo e ricreativo, mantenendo così viva l'identità agricola di Bianzone.

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