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Far rivivere un diario inedito scritto da Giacomo De Campo alla fine del Settecento

CULTURA E SPETTACOLO - 21 02 2023 - Ivan Bormolini

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(Di I. Bormolini) Carissime lettrici e lettori, in questi ultimi tempi la mia passione per la storia locale mi ha portato a compiere degli approfondimenti su un periodo del tutto particolare, sto parlando della convulsa epoca che aveva visto la definitiva fine del lungo dominio dei Grigioni in Valtellina e Valchiavenna e l'avvento della Repubblica Cisalpina.

Soprattutto a partire dalla seconda metà dell'anno 1797, anche nell'illustre borgo di Tirano l'aria di libertà e la ferma volontà di staccarsi dal giogo dei Grigioni era fortemente sentita e la possibilità di annessione alla Repubblica Cisalpina pareva dare garanzie mirate a prospettare tempi migliori.

Analizzando la lunga sequenza di fatti che avevano portato ad aderire con convinzione alla Repubblica Cisalpina, viene oggi da domandarsi se quella voglia di libertà era stata la scelta giusta, ma di questo ve ne parlerò nelle prossime settimane.

Nel mio precedente articolo pubblicato giovedì nove febbraio, avevo tracciato un piccolo sunto della situazione che si era generata nelle nostre valli in quel tardo Settecento, facendo riferimento a quel diffuso sentimento anti-grigione che anche a Tirano serpeggiava.

Nel condurre questa ricerca, sul volume “Tirano” scritto da don Lino Varischetti e stampato nel 1961 presso la Tipografia Bettini in Sondrio, ho trovato un interessantissimo capitolo che narra di quel giugno 1797 e strettamente inerente alle vicende accadute a Tirano in quei giorni.

Si tratta di un manoscritto, un diario redatto da un tal Giacomo De Campo a partire dal 15 giugno 1797. Questo importante documento, che a mio avviso risulta essere una ricca fonte descrittiva, era stato trovato da don Lino Varschetti, prevosto di San Martino in Tirano dal 1952 al 1968, nel corso delle sue ricerche storiche nell'archivio parrocchiale della nostra collegiata.

Nella sua già citata pubblicazione il Varischetti, affermava che il diario meritava di essere conosciuto in quanto rifletteva le vicende di un grave momento storico a seguito della Rivoluzione Francese e che aveva interessato profondamente le nostra Valle.

Descrivendo Giacomo De Campo, don Lino Varischetti sosteneva che l'autore pareva non molto esperto nel maneggiare la penna e che politicamente risultava essere un sostenitore del Governo dei Grigioni.

Da quest'ultima affermazione appare chiaro come il De Campo abbia vissuto quel periodo nel quale i governatori che apprezzava e sosteneva stavano per lasciare per sempre le nostre zone dopo secoli di quasi totale ed incontrastato dominio.

Così scriveva don Varischetti in merito alla figura dell'autore del diario:

“ In queste pagine ingiallite, che abbiam tra mano, ha narrato la sua dolorosa vicenda politica, una triste odissea di persecuzioni e di patimenti e di vessazioni, che dovette subire, durante la Rivoluzione Valtellinese, la quale era in ritardo, evidentemente di qualche anno nei confronti di quella Francesce (matrigna di tutte le rivoluzioni...)”.

Leggendo il diario, scritto in quell'italiano del Settecento ho deciso di analizzarne alcuni passi, si parla di un omicidio avvenuto il 15 giugno 1797 a Tirano, della Rivoluzione Tiranese di quei giorni, dell'elevazione festosa dell'Albero della Libertà con tanto di canto dell'evviva.

Ma De Campo descriveva un rogo nel borgo, sicuramente in nome della libertà e citava l'accoglienza di un personaggio, il conte Gaetano Lechi giunto nel borgo il 16 giugno.

Riassumere tutto in un unico e lungo  pezzo mi è parso sin dall'inizio poco gradevole, anche perché e qui mi ripeto, il diario di Giacomo De Campo merita oggi una grande attenzione in quanto ampia fonte conoscitiva.

Certo non ho potuto avere tra le mani quelle pagine ingiallite dal tempo e dimenticate per secoli in un ricchissimo archivio quale è quello della nostra parrocchia, mi è parso però giusto grazie alle pagine del Varischetti, far rivivere e portare a conoscenza quel manoscritto. 

Ne ho immaginato la copertina e ne ho dato una suddivisione in piccoli brevi capitoli intitolati per ogni argomento trattato.

Vi do dunque appuntamento per domani, giovedì e venerdì per scoprire cosa era avvenuto a Tirano in quel giugno 1797, grazie allo scritto di questo nostro concittadino di quei tempi remoti.

 

Buona lettura

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