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La "Festa par i Sciori" di Aprica ha incantato

CULTURA E SPETTACOLO - 03 03 2017 - Antonio Stefanini

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Giovedì sera i fortunati ospiti di Aprica hanno potuto godere di una seconda, gustosa manifestazione in pochi giorni. Dopo l'eclatante Sunà da Mars di martedì, ecco infatti la Festa par i Sciori (Festa per l'Ospite), inscenata e soprattutto cucinata nella contrada San Pietro.

 

Dopo la benedizione del parroco don Claudio Rossatti e il taglio del nastro da parte della decana di contrada Adele Negri, la folla impaziente ha invaso le  viuzze del vecchio borgo, dove numerose famiglie di residenti hanno, come almeno da una dozzina d'anni a questa parte, aperto le porte delle case, delle cantine, delle dispense e di casette allestite all'uopo per offrire ai turisti leccornie di ogni tipo. Si sono potuti gustare, in ordine sparso, formaggi e salumi nostrani, polenta e salsiccia, una deliziosa minestra da duméga (d'orzo), pane di segale e affettati, chiacchiere e bisciola offerte per un po' anche dal sindaco Carla Cioccarelli, fette di sfizioso panvì preparato nientemeno che dal vicesindaco Bruno Corvi, caffè d'orzo e distillati, vin brulé, e altro ancora.

 

Come sempre, molte le scene di vita d'altri tempi ambientate in maniera originale e animate dagli straordinari contradaioli in abiti d'epoca: su tutti i Mascarì coi giochi dei bambini d'un tempo, la segatura dei tronchi e lo spaccalegna, il carro e gli attrezzi agricoli e la miniatura di Aprica con la neve; i Cumeléri con il loro straordinario ambólt (cantina) a più locali, vero reperto storico; Elio Picia con una scelta della collezione di sci d'epoca del museo Scarpù Uècc e la sciolinatura vecchia maniera; lo scultore del legno Andrea Fanchicon le sue meravigliose creazioni; il tavolo con tutte le varietà di grani e farine per preparare i piatti della tradizione locale.

 

Altri protagonisti sono stati le famiglie o componenti di Bòci, di Bagiòcc, di Tucìcc, del Cìciu, Alliana Bozzi Laura Buzzella. Qua e là lungo le stradine, ecco le stufe del bescaiolo accese o grandi bracieri per scaldarsi. E a scaldare ancor più il cuore, ecco anche il coro degli alpini di Gessate che ha allietato la multiforme e multilingue compagnia dei coccolati Sciori che hanno la fortuna di frequentare Aprica.

 

Antonio Stefanini

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