Meglio il tempo in cui visse il vecchio Tunàia
CULTURA E SPETTACOLO - 15 10 2020 - Ezio (Mèngu)
Caro vecchio Tunàia ti ricordo quando con passo traballante salivi la vecchia contrada di S. Maria. I chiodi degli scarponi scandivano il tuo incerto passo. Non eri affatto mendicante d’elemosina, ma di lavoro come gli uomini taciturni e buoni. Te ne andavi nelle selve tra i grandi castani solitario a dormire, i tuoi vestiti erano le tue coperte, il cappello il tuo sconcio tetto, nemmeno quando pulivi latrine nessuno ti comandava di coprire la bocca, i baffi e il naso per difenderti da un virus maledetto. Ora a noi tutti non manca il pane, i vestiti sono stirati e puliti le nostre scarpe sono comode, le coperte soffici e profumate. Però un male oscuro ci insegue. Viviamo male, siamo atterriti quando ci impongono le mascherine come persone già infettate. Quanto vale il nostro viver ormai ricco di molti e comodi beni quando tutto il Mondo soffre a causa della nostra spietata rapina ? Ma la natura non perdona e ci mostra furiosa i grandi segni di sofferenza privandoci della sua mano sempre stata benigna ! Quanto vale vivere mesi dannati con la mascherina tesa sul viso, con il respiro corto e con l’ordine imposto di viver distanziati ? Fortunato il tempo del vecchio caro Tunàia, lui che spesso fu deriso perché trasandato, che ne sarà di noi che siamo tutti mascherati ? E’ certo ! Siamo dannati , in una bolgia, dove tra nonni e nipoti è negato il tenero abbraccio. Persino il malato è condannato nel circolo degli appestati perché ognun lo tracci e lo noti, e lo schivi finché dalla piaga del Coronavirus non sia lasciato. Che Mondo è questo ? Siamo come pecore di un grande gregge incolonnati, controllati e colpiti da comandi oscuri e politiche strane, che anche se non comprese siamo tenuti ad osservare per legge, con la beata speranza che poi non succeda un disastro immane . La storia insegna che un sol comando, una sola mente mai conviene che guidi il nostro Mondo, una sola forza è un terrificante errore che conduce a disgrazie, privazioni e mette i dissidenti in catene. Che ognuno esprima liberamente la propria idea e porti amore! Coronavirus , sei forse tu l’alfiere maledetto di tacita e cattiva gente che toglie la libertà, il lavoro e porta povertà e pensiero di morte ? Maledetto tu sia! ! Da dove sei venuto ? Se tanta gente parla e mente per propria convenienza, il virus ha per molte persone cambiato la sorte . Meglio il mondo in cui visse il Tunaia ! Lui fu libero come una colomba e fu uccel di bosco. Anche se era povero in canna e un poco puzzolente non aveva un “ Grande Fratello “ che lo guidasse persino nella tomba in un Mondo inquieto, anonimo e molte volte sordo e indifferente. Ezio (Mèngu)
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