Pasquali di Bormio, un lieto ritorno

L'emergenza sanitaria si va pian piano attenuando e le consuetudini riprendono i  loro abituali contorni. Dopo due anni di sospensione dovuta al coronavirus, anche i tradizionali Pasquali - le tipiche portantine artigianali allestite a Bormio - si ripresentano per la gioia di residenti e turisti. Sicuramente sono l'avvenimento folkloristico più sentito nella Magnifica Terra, dove trovano origine nel lontano medioevo.

La popolare manifestazione, che ha solide radici nelle usanze contadine, una volta vedeva protagonisti gli agnelli, infiocchettati ad arte per l'occasione. Nei tempi moderni è invece caratterizzata dal trasporto di ingegnose portantine di significato religioso che vengono costruite durante il periodo invernale e portate a spalla lungo le vie del paese nel giorno di Pasqua, quest'anno dunque il 17 aprile. Ogni reparto bormino, o contrada, prende parte alla sfilata al termine della  quale una giuria stila una classifica dei Pasquali più meritevoli di una premiazione in base a diversi criteri (significato culturale e religioso,  attrattività, lavorazione). Buglio, Combo, Dossiglio, Dossorovina e Maggiore si contendono l'ambito riconoscimento che gratifica un gruppo di persone, coordinate da un capo, le quali con l'aiuto di falegnami e fabbri danno vita alle portantine.

Il corteo diviene ancor più suggestivo grazie alla presenza di bambini, adulti e gruppi folkloristici rigorosamente abbigliati col costume tradizionale bormino. Terminata la cerimonia, i Pasquali rimangono esposti nella storica piazza del Kuerc per tutto il lunedì dell'Angelo. Come al solito, il programma prevede l'adunata dei partecipanti in piazza V Alpini alle 9 della domenica pasquale, l'inizio della sfilata alle 10, la benedizione di agnelli e Pasquali alle 11.30 e la premiazione alle 17 in piazza del Kuerc.  

Guido Monti