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A più di un anno dall’inizio della pandemia, quali sono stati i settori più colpiti e quali meno?

ECONOMIA E POLITICA - 15 06 2021 - Redazione

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Dopo un inizio più che a rilento e dopo tanto malcontento, la campagna di vaccinazione in Italia procede spedita e i dati sono incoraggianti. È ancora troppo presto per dire quando, finalmente, torneremo davvero alla normalità, ma con tutto il Paese in zona bianca, gli italiani stanno avendo un assaggio di libertà.

 

In mezzo a quest’atmosfera di ritrovata positività (non al tampone!), tuttavia, si respira anche un’aria di agitazione: se il virus sembra fare meno paura, a sconsolare il nostro popolo è la nuvola di crisi che fa ombra sul Paese. Mentre il Recovery Plan dà speranza, l’annullamento del blocco dei licenziamenti incute timore. Con questa manovra, infatti, il Governo è stato in grado di proteggere molti lavoratori e molti settori che altrimenti, forse, non sarebbero sopravvissuti alla pandemia.

 

Quali sono le industrie, invece, che sono riuscite addirittura a crescere durante l’emergenza sanitaria?

Gambling: chiusure delle sale da gioco e diffusione di nuovi casinò online

Quello del gioco d’azzardo è un mondo che ha avuto modo di sperimentare davvero tutti gli effetti del Coronavirus. Sì, perché quando si pensa ai casinò spesso vengono in mente solamente gli chic ed eleganti casinò fisici. E questi, insieme alle sale gioco e alle sale scommesse, hanno sicuramente vissuto tempi duri con il lockdown e le varie zone rosse: hanno dovuto chiudere per mesi e mesi, poi hanno potuto ospitare un numero ridotto di ospiti, poi hanno dovuto richiudere… Insomma, è stato un anno e mezzo molto duro.

 

C’è, poi, l’altra faccia della medaglia: ci sono le piattaforme di gambling su internet. Come si può osservare su questo sito, la lista di nuovi casino online non ha fatto che crescere nel 2020, rispetto al 2019. Il gioco d’azzardo in rete è una fetta del settore dell’intrattenimento che registra dati di crescita incredibili da diversi anni ormai, ma dal momento in cui il Covid-19 ha costretto tutto il mondo a rimanere chiuso in casa senza uscire, sempre più persone si sono avvicinate a hobby online, essendo state costrette ad abbandonare quelli all’aria aperta o, comunque, quelli da svolgersi in ambienti che non fossero la propria abitazione. Come non dimenticare, del resto, il divieto a uscire se non per fare la spesa o andare in farmacia... In un periodo di crisi, paura e sconforto, i casinò online hanno saputo portare il divertimento dentro casa, sul divano. E non hanno smesso di offrire giochi sempre nuovi, con tecnologie avanzate e design sofisticati.

Ristorazione: l’annus horribilis dei ristoranti e il boom del delivery

Un discorso analogo a quello del gambling può essere fatto anche per il mondo della ristorazione. Mentre i ristoratori erano disperati perché non potevano accogliere alcun ospite ai tavoli, l’industria del delivery viveva il suo periodo d’oro. Ecco perché molti locali che prima non offrivano questo tipo di servizio si sono aperti alla possibilità di consegnare cibo direttamente a domicilio.

 

Ed è in questo contesto che sono nate diverse iniziative “Support local”, per supportare, appunto, i ristoratori del proprio vicinato: non solo per la classica pizza da asporto, ma anche per drink a domicilio – qualcosa a cui un paio di anni fa nessuno avrebbe pensato.

e-Commerce: l’importanza di essere online

Il 2020 è sicuramente stato l’anno dei professionisti dell’e-commerce: dagli addetti alla logistica agli esperti di marketing digitale. Mentre le vendite nei negozi di abbigliamento arrivavano allo zero assoluto, le persone hanno iniziato a fare sempre più acquisti online: dai vestiti agli accessori, dai device tecnologici all’arredamento – insomma, tutto.

 

Come accennato, però, non a tutti i settori è andata come all’industria farmaceutica, tecnologica e dell’intrattenimento: altre aree hanno toccato con mano la crisi più nera. Oltre alla ristorazione e alla vendita al dettaglio, il Covid ha messo in ginocchio anche cinema, teatri, hotel (e il mondo del turismo in toto), moda, distribuzione automatica. Il vending, in particolare, è un settore spesso dimenticato, ma l’80% delle macchinette si trova negli uffici, e questi per diversi mesi sono stati chiusi. Lo stesso vale per scuole, stazioni e aeroporti: luoghi che ospitano distributori automatici ma che per quasi un anno non hanno accolto alcuna persona.

 

Quelli del Coronavirus sono stati (e sono ancora) tempi durissimi anche per palestre, piscine, musei, e per le aree del noleggio e del leasing operativo, del commercio e della riparazione di autoveicoli e motoveicoli. La crisi, insomma, ha colpito praticamente tutti e il Covid ha avuto ripercussioni devastanti su tutto il Paese. Nonostante ciò, la maggior parte delle imprese si dimostra fiduciosa e ottimista, e si aspetta un miglioramento dell’economia interna. Per stimolare le vendite, i business hanno iniziato ad adottare e promuovere i pagamenti a credito, cioè dilazionando gli ordini: un controsenso in tempi di crisi? No, è sicuramente una strategia adottata per stimolare il mercato, da parte delle aziende che stanno affrontando le conseguenze della pandemia. In particolare, il numero di imprese che ha ricorso alle vendite a credito è il più alto degli ultimi 5 anni. Vedremo presto una ripresa? È quello che tutti speriamo, per i consumatori e per tutti i settori che la pandemia ha messo in ginocchio da ormai un anno e mezzo.

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