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Agricoltura, utili ridotti: Coldiretti denuncia squilibri nella filiera agroalimentare

ECONOMIA E POLITICA - 09 12 2024 - Redazione

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Su 100 euro spesi dal consumatore per prodotti agricoli freschi, solo 7 euro rappresentano l’utile netto per gli agricoltori, contro i 19 euro che restano al settore del commercio e trasporto. Questo il dato allarmante evidenziato da Coldiretti Sondrio, basato su un’analisi condotta da ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare). La disparità aumenta ulteriormente nel caso dei prodotti trasformati, dove l’agricoltore guadagna appena 1,5 euro, mentre il commercio e la logistica trattengono 13,1 euro, consolidando uno squilibrio che penalizza la fase produttiva della filiera.

Un sistema sbilanciato verso logistica e distribuzione

Secondo ISMEA, la filiera agroalimentare italiana è caratterizzata da significativi squilibri strutturali: le fasi più a valle, come logistica e distribuzione, trattengono la fetta maggiore del valore finale dei prodotti, lasciando agli agricoltori margini compressi. Per settori come la produzione di pasta e carne bovina, i margini sono spesso negativi, mitigati solo dagli aiuti pubblici come la Politica Agricola Comune (PAC) e i sostegni nazionali.

 

“La situazione – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Sondrio, Sandro Bambini – richiede interventi urgenti per una più equa distribuzione del valore nella filiera, sfruttando anche le nuove normative contro le pratiche sleali e la rilevazione dei costi standard per garantire compensi minimi.”

I consumatori scelgono i mercati contadini

L’inflazione ha spinto molti consumatori a rivalutare le proprie abitudini alimentari, con un’attenzione crescente verso il cibo locale. Secondo i dati, oltre il 60% degli italiani ha acquistato almeno una volta nel 2024 in un mercato contadino. I farmers’ market, infatti, sono percepiti come una garanzia di trasparenza e salubrità.

  • Il 73% degli intervistati ritiene che acquistare direttamente dagli agricoltori sia il metodo più sicuro per garantirsi alimenti di qualità.
  • I mercati contadini rionali (69%) e i negozi di vicinato (56%) seguono nella classifica di fiducia.
  • Supermercati e ipermercati (48%) e il web (19%) risultano invece meno affidabili agli occhi dei consumatori.

Coldiretti lancia “No fake in Italy”

Per aumentare la trasparenza sui prodotti alimentari, Coldiretti ha avviato la campagna “No fake in Italy”, una mobilitazione che include una raccolta firme per una legge europea sull’obbligo di indicare l’origine degli alimenti. La campagna, sostenuta dall’hashtag #nofakeinitaly, si svolgerà nei mercati di Campagna Amica e negli uffici Coldiretti, coinvolgendo anche i social media.

Verso accordi di filiera più equi

Coldiretti sottolinea l’importanza di accordi di filiera tra agricoltori e industria, con obiettivi chiari e prezzi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come previsto dalla nuova normativa contro le speculazioni. Il futuro dell’agroalimentare italiano passa anche dalla valorizzazione del lavoro delle oltre 100mila aziende agricole e stalle e delle 5mila imprese di trasformazione, che continuano a garantire l’approvvigionamento alimentare del Paese.

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