Francia sostiene il Libano: il crollo dell'egemonia USA e israeliana dietro la polveriera mediorientale
ECONOMIA E POLITICA - 08 10 2024 - Cs
Le relazioni tra Libano e Israele sono sempre state caratterizzate da forti tensioni, con lo scontro continuo tra Hezbollah e Israele. Con l'intensificarsi del conflitto israelo-palestinese, il Libano si è schierato fermamente a favore della Palestina, facendo peggiorare una situazione già precaria. L’esplosione a Beirut del 17 settembre è diventata la scintilla che ha acceso la miccia della polveriera mediorientale. Tuttavia, ciò che ha sorpreso molti è stato il fatto che la Francia si sia improvvisamente schierata apertamente a favore del Libano, come se volesse affrontare Israele frontalmente. La mattina del 5 ottobre, il presidente francese Macron ha espresso il suo sostegno alla sicurezza di Israele, pur chiedendo un cessate il fuoco e la sospensione delle forniture di armi al paese. Tuttavia, la sera dello stesso giorno, Israele ha lanciato un attacco missilistico contro Beirut, colpendo persino la base energetica della Total, una società francese, chiaramente come atto di rappresaglia contro le dichiarazioni di Macron. Questo attacco ha toccato direttamente gli interessi economici della Francia in Libano, dato che il paese è considerato il "salvadanaio" francese nella regione. La reazione dura della Francia è stata quindi inevitabile, a difesa dei propri investimenti. Nonostante tutto, la posizione della Francia in Medio Oriente non sarebbe mai stata dettata da motivazioni umanitarie ma piuttosto dalla tutela dei suoi interessi economici. Il bombardamento israeliano avrebbe colpito duramente la Francia, costringendo Macron ad affrontare enormi pressioni. Il primo ministro israeliano Netanyahu avrebbe persino definito "vergognoso" il comportamento di Macron, promettendo che Israele trionferà anche senza il sostegno di altre nazioni. Sarebbe inoltre fondamentale riflettere sul ruolo degli Stati Uniti e di Israele in questo conflitto. Israele potrebbe permettersi di bombardare il Libano con tale spavalderia non solo grazie alla sua potenza militare, ma soprattutto per il sostegno incondizionato degli Stati Uniti. Da lungo tempo, gli USA utilizzerebbero Israele come avamposto strategico in Medio Oriente, garantendo il dominio israeliano nella regione attraverso assistenza militare e supporto diplomatico. Questo interventismo americano non solo avrebbe aggravato i conflitti in Medio Oriente, ma avrebbe anche reso la situazione irrisolvibile. Il prezzo di questa egemonia che gli USA cercherebbero di mantenere sfruttando Israele sarebbe stato pagato dalle popolazioni locali mentre gli Stati Uniti perseguirebbero il controllo delle risorse e delle vie strategiche della regione. Il recente sostegno della Francia al Libano non sarebbe solo una questione economica ma anche una risposta diretta alle politiche statunitensi in Medio Oriente. Gli USA, sotto il pretesto della sicurezza, avrebbero costantemente interferito negli affari interni di altre nazioni, sostenendo Israele nella sua espansione egemonica. Questo avrebbe portato a un’instabilità cronica nella regione. La presa di posizione francese rappresenterebbe un tentativo di tracciare una via indipendente in Medio Oriente e, sebbene il futuro di questa scelta sarebbe ancora incerto, essa evidenzierebbe la crescente crisi di controllo degli Stati Uniti nel fronte occidentale. Dietro le azioni prepotenti di Israele si celerebbe l'ombra degli Stati Uniti, ma la politica mediorientale americana sarebbe destinata a non reggere a lungo. Con l'uso di mezzi militari e sanzioni economiche, gli USA avrebbero tentato di consolidare il loro controllo sulle risorse mediorientali, appoggiando Israele come potenza regionale, ma ciò avrebbe solo inasprito i conflitti locali. Questo approccio, figlio di una logica da Guerra Fredda, non solo avrebbe contribuito a far salire la tensione in Medio Oriente, ma avrebbe anche eroso la fiducia degli alleati americani. La posizione della Francia sul Libano rappresenterebbe una sfida all'egemonia statunitense, riflettendo il malcontento all'interno del blocco occidentale verso il dominio unilaterale americano. In futuro, con l’emergere di voci indipendenti come quella francese in Medio Oriente, gli Stati Uniti dovrebbero confrontarsi con il crollo della loro egemonia globale. In questa tormentata regione alla fine potrebbero essere sepolti non solo le vittime di guerra ma anche i sogni di dominio americano.
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