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Frontalieri, Crosio: Cronaca di un disastro annunciato

ECONOMIA E POLITICA - 12 12 2024 - Redazione

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/Frontalieri

A poche settimane dall'entrata in vigore della “tassa sulla salute” per i frontalieri, permangono gravi incertezze e disfunzioni amministrative che ne complicano l'applicazione. L'ex parlamentare Johnny Crosio critica aspramente la gestione della questione da parte della Regione Lombardia, definendola “propagandistica e superficiale”.

 

Dal 1 gennaio 2025, secondo il nuovo accordo fiscale siglato con la Confederazione Elvetica, i frontalieri “vecchi” saranno tenuti a pagare la “tassa sulla salute” in Italia, contribuendo al Sistema Sanitario Nazionale con una percentuale tra il 3 e il 6% del reddito annuo netto. Tuttavia, i Cantoni svizzeri, inclusi Ticino, Vallese e Grigioni, non hanno fornito gli elenchi dei lavoratori interessati, definendo la tassa illegale e priva di base giuridica.

 

Johnny Crosio, noto per il suo impegno nella difesa dei diritti dei frontalieri, attribuisce l’impasse alla “leggerezza” con cui la Regione Lombardia, e in particolare l’assessore Massimo Sertori, hanno gestito la questione. “L’utilizzo dei frontalieri come strumento di propaganda politica ci ha condotto a un disastro annunciato. Alla fine, i nodi vengono al pettine”, ha dichiarato Crosio. Il problema principale è rappresentato dal mancato riconoscimento giuridico della tassa, che ha portato il senatore ticinese Fabio Regazzi a rispedire al mittente la richiesta di elenchi avanzata dall’assessore Sertori.

 

Crosio sottolinea che l’unica soluzione possibile sarebbe una modifica all’accordo, ma questa richiederebbe concessioni significative da parte dell’Italia. “In Regione nessuno si illuda che a Roma qualcuno abbia la volontà di riportare in aula questa modifica. La lista dei provvedimenti è lunga e difficilmente il Governo rimetterà mano alla questione”.

 

Nel frattempo, i frontalieri continueranno a pagare più tasse, e con l’entrata in vigore del nuovo accordo, i “ristorni”, di cui recentemente si sono vantati il presidente lombardo Attilio Fontana e l’assessore Sertori, non saranno più garantiti dai Cantoni ma dovranno arrivare da Roma attraverso nuove regole ancora da scrivere. “Dovremo andare a Roma con il cappello in mano a farci dare ciò che ci spetta”, insiste Crosio.

 

Vi sono poi ulteriori problemi irrisolti, come i 200 milioni di euro versati dai frontalieri per la disoccupazione, di cui si sono perse le tracce nelle casse dell’Inps. “La Regione e chi si occupa di frontalieri dovrebbero fare pressione affinché ci dicano dove sono finiti questi soldi”.

 

Crosio conclude con un appello alla Regione Lombardia affinché abbandoni la propaganda politica e si impegni concretamente per risolvere i problemi dei frontalieri, puntando a una reale integrazione delle aree di confine e alla creazione di una metropoli integrata in grado di competere con le grandi città europee. “L'auspicio è che la politica regionale sui frontalieri cambi direzione, abbandonando definitivamente la propaganda”.

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