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Quando è nato e chi ha realizzato il primo videogioco

ECONOMIA E POLITICA - 05 10 2021 - Redazione

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I videogiochi sono ormai nelle case di tutti. Da decenni le console collegabili al televisore hanno trasformato il settore dell’intrattenimento e oggi basta scaricare un’app sul telefonino per provare l’esperienza di un gioco virtuale. Non tutti, però, sanno esattamente a quando risalgono le radici del mondo videoludico. In tanti hanno impressi nella mente i successi delle prime console Atari, SEGA e Nintendo degli anni ’80, ma in realtà storia e origini dei videogiochi hanno preso il via molto tempo prima. Correva l’anno 1947 quando fu creato il primo gioco proiettabile su un tubo catodico, su idea di Thomas T. Goldsmith Jr. e Estle Ray Mann.

 

La richiesta all'ufficio brevetti degli Stati Uniti fu depositata il 25 gennaio e ufficializzata quasi 2 anni più tardi con il nome di “Cathode-ray tube amusement device”. Si parla di 8 valvole termoelettroniche che dovevano simulare il lancio di un missile verso un determinato bersaglio. Girando le manopole che consentivano di aggiustare la traiettoria e la velocità, i giocatori avrebbe dovuto premere un pulsante per poi essere eventualmente premiati con il suono di un’esplosione se le coordinate fossero risultate esatte. Il gioco, comunque, rimase in stato embrionale e non fu mai commercializzato.

 

Nel 1951 vide invece la luce Nimrod, un computer pensato per il gioco del nim e realizzato da John Bennet e Raymond Stuart-Williams. Secondo molti storici, però, è “OXO”, progettato nel 1952 all'Università di Cambridge, a poter essere considerato come il primo videogioco in assoluto. Nato dalla mente di A. S. Douglas, si trattava di una riproposizione del tris, giocabile (ancora oggi) su computer EDSAC, con tanto di tubo catodico come schermo. In quegli anni furono realizzati diversi giochi che sfruttavano componenti elettroniche, ma non potevano essere visualizzati su schermo. Per questo “OXO” occupa una posizione di rilievo nella storia dei videogiochi.

 

Alcuni dei primissimi videogame funzionavano sui sistemi centrali delle principali università americane ed erano sviluppati direttamente dagli studenti, che si occupavano della loro programmazione per puro svago. All’epoca, però, non tutti potevano dotarsi facilmente di un computer e quindi molti titoli che sarebbero potuti diventare un fenomeno di massa sono rimasti ad uso e consumo di pochi. Nel 1962, invece, alcuni studenti del Massachusetts Institute of Technology, tra cui Steve Russell, balzarono agli onori della cronaca per il gioco “Spacewar!” disponibile sul computer DEC PDP-1, che però costava un occhio della testa.

 

Il sistema vedeva protagoniste due astronavi in grado di sparare missili e prevedeva l’abbattimento dell'astronave del giocatore avversario, facendo attenzione ad una serie di ostacoli disseminati sul campo da gioco. Il gioco fu poi inserito nei vari computer DEC, conoscendo una diffusione su larga scala e diffondendo in giro per il mondo il verbo dei videogame, motivo per il quale qualche media considera “Spacewar!” come il primo vero videogioco di sempre. Altri giochi per certi versi primordiali furono il manageriale “Hamurabi” e il simulatore “Lunar Landing Game”. Va da sé che ai tempi non era possibile inserire elementi troppo particolari che permettessero di sviluppare trame intricate e avvincenti. Se oggi possiamo godere di cutscenes, doppiaggi localizzati e modalità online tra modelli in 3D e combinazioni infinite di mosse, lo dobbiamo alla passione e all’inventiva dei ragazzi del dopoguerra.

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