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AMBRIAJAZZ IN ALTA VALTELLINA SI PREPARA AL GRAN FINALE

TERRITORIO - 04 08 2014 -

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/ Foto di Michele Bordoni
Foto di Michele Bordoni
Altri due concerti strepitosi di una lunga serie hanno deliziato nel fine settimana il pubblico di AmbriaJazz, in Alta Valtellina, dove il festival si è trasferito per le battute finali. Venerdì al coperto del Polifunzionale Rasin di Isolaccia Valdidentro, ricavato da un vecchio fienile, grande successo per The Rad Trads, una big band di giovani (età media venticinque anni) proveniente da New York che ha affascinato i presenti con un mix di modernità e tradizione, spesso invitando al ballo. Forti di un'ottima sezione fiati, Jared La Casce (tromba e canto), Michael Fatum (tromba), Patrick Sargent (sassofoni), Elevato Sam Crittenden (trombone), Alden Harris Mc Coy (chitarra e voce), John Fonseca Fatum (percussioni, batteria, voce), Michael “Big Red” Harlen (basso), Jamie Eblen (batteria) hanno eseguito brani che vanno alle radici del jazz di New Orleans, ma anche blues del Delta, classici rythm and blues alla Ray Charles, canzoni di Elton John e un'applauditissima “Honey Pie” dal White Album dei Beatles. Un gruppo davvero trascinante con la sua grande carica di energia per un concerto che rimarrà a lungo nella memoria dei partecipanti e un riuscito “battesimo del jazz” per la struttura messa a disposizione da Comune e Pro Loco di Valdidentro. Domenica sera a Bormio, l'organizzazione ha comunque deciso di tenere all'aperto il concerto del Ragini Trio con Bojan Z, per non rinunciare al bellissimo scenario della caratteristica Piazza del Crocifisso nel quartiere Combo. E i fatti hanno dato ragione alla scelta del direttore artistico Giovanni Busetto perché una vera folla ha potuto così assistere all'esibizione del trio (Marco Bardoscia al contrabbasso, Nathan Daems al sax e Lander Gyselink alla batteria) con il bravissimo pianista serbo, considerato tra i migliori d' Europa. Il trio prende il nome dalla musica classica indiana (Ragini, pr. Raghìni, è il canto femminile) e sfodera una macchinetta che produce una base sonora simile al sitar: il risultato è un jazz elettrico con forti contaminazioni etniche che si ispira molto al Masada Trio di John Zorn. Bojan Z, pianista di solida preparazione, aggiunge ulteriore fantasia con le sue influenze balcaniche miste ad una solida conoscenza dei classici, grazie anche all'apporto delle sonorità suggestive del piano Fender. Pubblico spesso in visibilio ed una richiesta di bis finale, prontamente esaudita, dopo un concerto di un'ora e mezza interamente fondato su composizioni proprie. L'evento è stato organizzato in collaborazione con il Comune di Bormio e il Centro di Chirurgia Avanzata Odontoiatrica del dottor Paolo Pianta. AmbriaJazz si chiuderà domenica 10 agosto ancora a Bormio, presso la Terrazza della Piscina delle Terme (ore 19), con Three Spirits (Nadia Braito, voce; Stefano Dell'Ora, contrabbasso e programming; Francesco D'Auria, percussioni e hang) che presenteranno i brani del loro album “Blue Chorale”.

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