MENU

Allarme sanità lanciato dall'Ordine dei medici

CRONACA - 25 07 2022 - Guido Monti

CONDIVIDI

/ospedale

Mentre i partiti si lasciano andare ad accuse reciproche sulle responsabilità del lacunoso stato della sanità in provincia di Sondrio, una secca presa di posizione è partita direttamente dal vertice dell'Ordine dei medici. In un messaggio indirizzato, fra gli altri, alla Regione, ai direttori generali di Asst Valtellina e Alto Lario e Ats della montagna, oltre che al prefetto di Sondrio, il presidente provinciale Alessandro Innocenti scrive testualmente: "La situazione sanitaria di Valtellina, Valchiavenna e Alto Lario è attualmente in uno stato emergenziale. Da diverse settimane leggiamo della carenza di medici di assistenza primaria, con migliaia di cittadini privi di medico di famiglia e assistenza di base, ma la situazione ospedaliera non è meno preoccupante".

 

E prosegue: "I pazienti si rivolgono frequentemente al nostro ente per segnalare difficoltà giornaliere a poter usufruire di visite, accertamenti o interventi presso le strutture ambulatoriali o ospedaliere. Come Ordine abbiamo verificato queste segnalazioni, interpellando i medici operanti nelle strutture sanitarie e il quadro che è emerso è veramente drammatico". Precisa Innocenti: " L'assenza completa di una progettualità sostenibile per gli ospedali della provincia, la cancellazione indiscriminata delle sedute operatorie in elezione, col conseguente incremento incontrollato delle liste d'attesa per interventi chirurgici, e le continue dimissioni volontarie da parte dei medici in servizio presso l'Asst Valtellina e Alto Lario hanno portato la situazione attuale a un punto emergenziale e, in prospettiva, di non ritorno".

 

E aggiunge: "La carenza di personale medico, comune al territorio nazionale, è aggravata da noi dall'elevato numero di dimissioni volontarie da parte di specialisti che non sono più in grado di reggere una condizione lavorativa inaccettabile in termini di servizio offerto alla popolazione e di sicurezza per il personale che lavora negli ospedali della Asst. Ormai da anni manca una programmazione credibile del futuro della sanità di Valtellina, Valchiavenna e Alto Lario e questa incertezza ha spinto molti medici a dimettersi dall'incarico". Prevedibili le conseguenze: "Tale condizione mette inevitabilmente i nostri ospedali in una situazione emergenziale, col rischio concreto di chiusura di alcune unità operative e col venir meno di servizi basilari per la cura di importanti patologie da affrontare con estrema urgenza. In questa situazione appare evidente la difficoltà, se non l'impossibilità, di mantenere un servizio ospedaliero sufficientemente adeguato per la popolazione dell'Asst Valtellina e Alto Lario, che allo stato attuale si deve considerare a forte rischio sanitario, non solo per quanto riguarda l'offerta di prestazioni in elezione, in regime di ricovero o ambulatoriali, ma anche per l'urgenza-emergenza. Pertanto rischia di venire a mancare per la nostra popolazione il pieno diritto alla salute, che è previsto dalla Costituzione per tutti i cittadini indistintamente".

 

Questa la conclusione di Innocenti: " Siamo del motivato parere che in un'area così decentrata e disagiata sia impensabile non mantenere un efficiente e completo presidio ospedaliero polispecialistico di diagnosi e di cura. E' evidente pertanto che, perdurando queste condizioni, sono a rischio sia la qualità del servizio sanitario offerto ai pazienti, sia la sicurezza per i medici che lavorano in ospedale e per questo sono necessari provvedimenti urgenti da parte dei responsabili della sanità regionale e provinciale". Una richiesta di estrema sollecitudine a intervenire, quella avanzata alle autorità competenti dal presidente dell'Ordine dei medici provinciali, che è destinata inevitabilmente a sollevare ulteriori discussioni e polemiche a vari livelli e in diversi ambiti.     

 

Guido Monti

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI