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Il futuro della tangenziale di Sondrio: Un'analisi critica

CRONACA - 04 06 2024 - Silvano Marini

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/tangenziale sondrio

Diamo per scontato che in una ventina di mesi non sarà possibile realizzare i due cavalcavia in entrata e uscita della tangenziale di Sondrio prima dell’evento olimpico invernale del 2026. 

 

Se i cavalcavia in progetto (non ancora esecutivo) erano funzionali alle Olimpiadi 2026 per accorciare le inevitabili chilometriche code di autoveicoli che si sarebbero formate, oggi, alla luce dei fatti, quel presupposto non è più attuale se riferito solo al cavalcavia di Montagna “zona Ambrosini” perché, come si dice, la pezza è peggio del buco.

 

Infatti, lo stralcio dal progetto originale (2003 - lotto n°7) è peggiorativo sotto ogni profilo, tant’è vero che nel cronoprogramma viabilistico della Regione/Anas il tracciato della tangenziale proseguiva fino allo svincolo di Tresivio.

Il viadotto lungo 4,3 km sarebbe costato 44 milioni, meno del sovrappasso di 250 metri del passaggio a livello in progetto.

 

Il comitato informale “Svincoliamoci Trippi-Sassella” avverso ai due cavalcavia ha fatto un errore di valutazione, non distinguendo la diversità oggettiva dei due progetti: il cavalcavia della Sassella, diversamente da quello del Trippi, infatti, non danneggerebbe nessuna attività produttiva, se venisse realizzato. Potrebbe esserci solo un deleterio impatto simbolico, poiché l’opera interferisce solo visivamente e in lontananza con la “cartolina” del santuario Madonna della Sassella.  

 

È doverosa, però, anche una considerazione sostanziale sul progetto dei due cavalcavia Trippi-Sassella, che la Regione intende(va) realizzare prima delle Olimpiadi 2026.

 

Nel primo caso (Trippi) l’opera - se verrà realizzata - non consentirà ai residenti a nord est di Sondrio e di tutta via Stelvio, compresa la Loc. Ca’ Bianca, fino a Montagna, di raggiungere il comune di Poggiridenti direttamente, poiché i residenti dovranno transitare dalla rotonda di via Europa per imboccare il sovrappasso ferroviario.

 

Viceversa, nel secondo caso (Sassella) nessun traffico veicolare dei residenti sarà penalizzato. Per questo motivo in tanti hanno visto un uso strumentale della contestazione con una deriva politica anche su argomenti tecnico/strutturali di questo tipo: sovrappasso/centrodestra vs sottopasso/centrosinistra.

 

Va considerato, piuttosto, come le tangenziali servano a portare all’esterno il traffico pervasivo su vie intercomunali di prossimità e quartieri residenziali di una Città, non a riportarlo all’interno come, invece, avverrà. Anche la città di Sondrio sarà penalizzata direttamente se venisse realizzato il sovrappasso del passaggio a livello, contrariamente a quanto espresso nell’inchiesta televisiva di Report da amministratori locali e regionali.

 

Come noto ai più, il passaggio a livello di via Stelvio, in Loc. Ca’ Bianca, rimane chiuso diverse volte al giorno per oltre 15 minuti quando il treno in arrivo da Milano attende alla stazione quello che proviene da Tirano.  

 

Questo fatto costringerà i veicoli direzionati in alta valle a confluire su via Fiume e via Nani per by passare la ferrovia e poi raggiungere la rotonda di via Europa. In alternativa resta la salita e strettoia della via Valeriana nel comune Montagna.

 

Per analogia, immaginiamo questo: che i residenti di viale Milano - Stadio per andare a Castione debbano direzionarsi verso il ponte di Albosaggia, al termine di via Vanoni, per poi immettersi sulla tangenziale della SS. 38, questo perché in uscita dalla Città l’accesso diretto alla statale è stato chiuso. Lì, cosa direbbero i residenti?

 

In conclusione, il progetto non ancora esecutivo del sovrappasso della ferrovia, se verrà messo a terra, attrarrà nuovo traffico veicolare nelle vie semi periferiche della città e in Loc. Ca’ Bianca.

 

Non potendosi più percorrere la via Stelvio per dirigersi in alta valle si formerà un viavai di autoveicoli, essendo previsto una sola corsia a senso unico nell’intersezione con l’opera viaria in progetto.

 

Per i motivi indicati, penso che il Comune di Sondrio dovrebbe unirsi - ragionevolmente - a quello di Montagna per fermare l’iter progettuale e autorizzativo dell’opera.

 

Silvano Marini 

Sondrio   

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