L'importanza della prevenzione
CRONACA - 03 10 2017 - Ivan Bormolini
(Di Ivan Bormolini ) Apro questo editoriale semplicemente basandomi su ciò che vedo. Perché anche nella nostra piccola città, donne e uomini senza capelli che si coprono, o lasciano scoperto il capo, fanno pensare e riflettere molto. Ci sono, vicini al malato o alla malata, famiglie, gli affetti di sempre, che nella realtà dei fatti, o meglio nei sentimenti, sono parte integrante di una sofferenza dagli esiti non sempre fortunati. C'è una classe medica che in termini di oncologia e ricerca svolge, nel quotidiano, una missione che è professionale ed è altamente umana. Ed in questo frangente esistono figure che sanno dare risposte dal punto di vista psicologico, in un momento dove, oltre alle sofferenze fisiche, la mente umana è duramente messa alla prova. Voglio ribadire che il non fruire delle tante campagne di prevenzione messe in atto anche nella nostra provincia è del tutto sbagliato. Non è snobbare una campagna di prevenzione, ma è snobbare il nostro corpo e i messaggi, spesso inascoltati che lo stesso ci comunica. Voglio parlarvi del “Mese in Rosa”. Ottobre è infatti il mese dedicato all'informazione sul tumore al seno. L'iniziativa, promossa a livello locale dall' Ats della Montagana con numerosi partner, associazioni e comuni, si presenta anche quest'anno con tanti eventi che si terranno in varie date del mese sul nostro territorio. L'arma della prevenzione è importantissima, sono molti i dati del tutto positivi a dimostrarlo, prevenire significa fare una diagnosi precoce la stessa consente di modificare a favore del paziente o della paziente, quello che possiamo definire il percorso della malattia, favorendone la guarigione. Ad oggi infatti circa tre milioni e trecento mila italiani vivono dopo la diagnosi, il 24 % in più rispetto al 2010 e la sopravvivenza a cinque anni si attesta al 63% per la popolazione femminile e al 54% per quella maschile. Si può anche dire che esiste anche un grande connubio che lega le campagne di prevenzione alla continua ricerca medico scientifica in materia di malattie tumorali. Bene, da piccolo redattore de “Il Tiranese Senza Confini” prima, e poi da queste pagine on-line di Intornotirano, ho sempre cercato di promuovere messaggi legati all'importanza della prevenzione. Il tutto semplicemente perché ho l'assoluta certezza che questa sia la strada giusta, unita ad una costante ricerca atta ad individuare cause e cure dell'insorgere di tante patologie legate al tumore. A livello nazionale si stima, credo ormai con dati quasi assodati e consolidati, che in quest'anno ci sono stati 51 mila nuovi casi di diagnosi di tumore al seno, mentre nel territorio del' Ats della Montagna se ne stimano 320. Io, in questo piccolo ed umile editoriale, voglio ancora dire ai reticenti in maniera di prevenzione di malattie tumorali che la prevenzione è importante , fondamentale in molti casi... Tutto il resto è... “Prevenire e' vivere” . Non è usuale che in un editoriale si concluda con delle dediche o con un ricordo, tuttavia io sono molto semplice e diretto, a volte forse troppo schietto, ma sono convinto che in casa nostra, nella nostra città, occorra essere semplicemente così. “A te Cristina che ci hai lasciato pochi giorni fa. A te amica che hai combattuto con esiti sino ad oggi positivi la tua lotta contro il tumore al seno, semplicemente perché hai saputo ascoltare il tuo corpo... Forse e semplicemente in tempo... A te cara e grande bandiera della prevenzione che hai, con grande coraggio, affrontato il tuo tumore al seno, condividendo il tutto per fare informazione e prevenzione, portando avanti il tuo messaggio fatto di sport e raccolta fondi per la Lilt... A voi, che tre anni fa siete stati umili e veri protagonisti nell'edizione della Lilt Spinning a Tirano, presso la Palestra dell'amico Gianni Pensini. I vostri sguardi di genitori, una mamma ed un papà che hanno perso una figlia per un tumore al seno, hanno parlato per tutti noi. Le vostre lacrime e le poche parole hanno spronato sull'importanza della prevenzione, e quel coraggio, fatto di viva luce che cadeva dagli occhi è stato ben più di un messaggio. A te, piccola ma coraggiosa donna, piena di vitale spirito, forse uno spirito da leone o leonessa, che hai tolto quel bandana e hai mostrato quei capelli che stanno avendo la meglio nella lotta contro il male.” Ivan Bormolini
Inutile dire il perché, c'è la patologia tumorale, c'è la chemioterapia e altro, c'è un calvario, tra operazioni chirurgiche e sempre più vive speranze di combattere contro il male. C'è, forse ciò che in passato mancava, ovvero la positiva convinzione di dire a testa alta: “Io non mi nascondo, io combatto, io guardo oltre, guardo avanti” . Tutto questo è per tutti un messaggio forte, è determinazione ed è volontà di sconfiggere il tumore.
Nel dialogare con certe persone sul tema delle malattie tumorali, emerge, per fortuna in pochi casi, una certa reticenza in tema di prevenzione e lotta al tumore.
Lo slogan “Prevenire è vivere” nella sua estrema semplicità è molto chiaro. Il “Mese in Rosa” ha tra i suoi obbiettivi quello di sensibilizzare la popolazione non solo verso la prevenzione del tumore al seno, ma su un sistema di indagini cliniche diagnostiche, che deve essere a 360° e che guarda anche alla promozione del benessere.
E' vero, purtroppo di tumore si muore ancora, ma è altrettanto vero che guarire si può, soprattutto quando la diagnosi della malattia è fatta precocemente. Intervenire infatti su un tumore nelle sue fasi iniziali da ottime prospettive di guarigione.
Secondo alcuni dati pubblicati da Aiom ( Associazione Italiana Oncologia Medica) si stima che per quest'anno in Italia si arriverà a diagnosticare 369.000 casi di tumori, 192.000 tra la popolazione maschile e 177.000 fra quella femminile, nel 2016 erano 365.800.
Nonostante i numeri rispetto al 2016 segnino un aumento, va detto che anche grazie ai programmi di screnning, i dati sulla sopravvivenza, e quindi sulla cura tempestiva presa nell' insorgere della malattia, sono fonte provata che certifica che le strade intraprese sono quelle giuste e non solo negli ultimi anni.
Non solo, è bello vedere come anche nella nostra provincia, associazioni, istituzioni ed enti vari, assieme alla popolazione stessa, siano attenti nel donare fondi che hanno il fine di dare alle nostre strutture ospedaliere macchine tecnologicamente avanzate, direi di ultimissima generazione, che hanno il compito, assieme alla mano esperta di medici ed operatori, di contribuire alla prevenzione e alla cura della malattia tumorale.
Chiudo con un ultima riflessione ed un appello: sono venticinque anni che si organizza “Il Mese in Rosa”, un quarto di secolo in cui si parla di prevenzione. C'è un dato che è inerente al tumore al seno, nonostante la mortalità sia diminuita nell'ultimo ventennio, la patologia risulta essere ancora oggi la prima causa di morte oncologica nella popolazione femminile.
Vi ricordo gli appuntamenti tiranesi del “Mese in Rosa” :
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