La Comunità Montana resta a rischio commissariamento

Al terzo tentativo è andata in porto l'assemblea della Comunità Montana Valtellina di Tirano chiamata a ratificare il bilancio di previsione con la suddivisione dei fondi tra i 12 comuni aderenti. Il punto nodale all'ordine del giorno è stato approvato dalla maggioranza uscente cui si è unita Teglio per senso di responsabilità, mentre cinque amministrazioni si sono astenute. E' invece rimasta insoluta l'elezione di un nuovo esecutivo dell'ente, che resta vacante a quasi due mesi dalle dimissioni rassegnate dal presidente Gian Antonio Pini, sindaco in carica di Grosio.

La sua rinuncia è stata protocollata il 27 dicembre scorso, e se entro fine mese non si troverà un accordo diverrebbe concreta la possibilità che la Regione Lombardia, dopo due mesi di stallo, proceda alla nomina di un commissario. Per scongiurare questa eventualità non resta che sperare nell'arrivo di un documento di programma almeno tre giorni prima di questa scadenza. Ma senza una larga condivisione d'intenti, a meno di proroghe adottate a norma di statuto della Cm, il commissariamento diverrebbe inevitabile in vista del rinnovo delle amministrazioni comunali in calendario l'anno venturo.

E' pur vero che a breve scadenza la consultazione elettorale, anticipata di un anno rispetto agli altri comuni, interesserà Teglio e il suo esito potrebbe incidere sugli equilibri interni all'ente, un appiglio in grado di spingere temporaneamente a miti consigli in attesa di questo appuntamento, evitando contrasti fra chi vorrebbe scegliere un preciso profilo politico e i pragmatici che premono invece per un'intesa senza distinguo nell'interesse di tutti.

Guido Monti