La panchina della "sofferenza"
CRONACA - 08 07 2024 - Ezio (Méngu)
Nel giardino del 500° uno stanco passante seduto in panchina guarda il disco maestoso. Luccicano al sole le graziose figure Sante, mentre nel suo cuore dilaga il Bene virtuoso. Nell’aere si propaga acuto il fischio del trenino tra il sole e il gioir di bimbi che mangiano il gelato. Eri la panchina della mamma con il bambino, con il tuo legno intatto donavi il riposo agognato. Ora non più, il tuo legno è marcio e corroso fitte punte aguzze si infilano leste nel sedere. Colui che si siede ha un lamento doloroso, poi innalza nell’aere un pianto di “ miserere “. Invoca: "Che dolore il poter per noi pellegrini ammirare il maestoso disco luminoso dell’artista Falciani; per amor dei penitenti, qualcuno si dia da fare, tolga quei legni appuntiti, dolor di sederi e mani. Ezio (Méngu) p.s. Belli i sedili in legno delle panchine, però chi le usa vorrebbe vederli non ammuffiti dal tempo, dalla pioggia, consunti e perfino marci.
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