Le cose che fanno amare il Castello di S. Maria o Castelàsc
CRONACA - 31 10 2017 - Méngu
Abbiamo avuto molto piacere che il “Camper Club del Lupo di Verona” nella sua programmazione abbia inserito nel suo itinerario di viaggio dal 28 ottobre al 1° novembre il percorso “Tirano – Trenino Rosso del Bernina- zona del contrabbando”. Chi, come me ai tempi era “ roulottista “, amava dire: “noi non siamo turisti, bensì viaggiatori” ed è una grande verità che vale, credo, anche per i camperisti. C’è una grande differenza tra turista e viaggiatore, poiché essere viaggiatori ci costringe a interagire con le persone, con il paesaggio, con la gastronomia, con la storia locale e via dicendo. Orbene il 29 ottobre abbiamo avuto il piacere di vedere i Camperisti del “Club del Lupo” sfoggiare i loro bei camper in circolo al Parco delle Torri di Tirano. Hanno scelto la visita di alcuni palazzi storici, la visita al Santuario della Madonna di Tirano e la narrazione delle vicende “ storiche “ del contrabbando, condendo il tutto con la degustazione del “ Chisciöl “ in un contesto prestigioso quale il Castello di S. Maria , detto Castelàsc. Per dare forma e spirito a tutto questo, sono intervenuti menti e mani di prestigio quali il professore storico Gianluigi Garbellini descrivendo la parte storica di Tirano e la famosa Basilica. Sono stati accompagnati anche dal sorriso conviviale della professoressa e pittrice Wilma Del Simone che per l’occasione ha disegnato alcuni striscioni inneggianti al piatto tipico del tiranese e di benvenuto ai signori camperisti. Il folto gruppo dei camperisti, dopo la visita al Santuario passando sul bel Viale Italia sono giunti sino alla Porta Milanese, poi passando per la via S. Maria sono arrivati con gli accompagnatori sino al Castello. Lassù v’erano gli artisti del Chisciöl ad aspettarli. I chisciölieri e le chisciöliere della Confraternita guidati dall’ amabile Ferruccio Molinari hanno spadellato il prelibato cibo e fatto gustare deliziosi vini tiranesi. Inaspettati sono giunti tre giovani turisti polacchi di nome Bartek, Mariusz, e Agnieszka; anch’essi hanno visitato il castello e gustato il chisciöl indossando entusiasticamente la divisa della Confraternita. Ma questo non bastava, occorreva dare ampia spiegazione del Castello di S. Maria e del fatti storici del contrabbando. Il professor Garbellini, con una verve e un entusiasmo particolare, dovuto forse all’amicizia che si era creata tra il gruppo e il professore , ha spiegato la storia del Castello, delle mura di Tirano e alcune vicende storiche annesse. Si sono illuminati di luce propria gli occhi del professore quando con braccia distese verso Tirano ha presentato la città, poi il Castello nella sua struttura e le borgate circostanti. Avrebbe intuito anche un orbo, che la voce commossa di Garbellini, era segno tangibile del desiderio di presentare il Castello come un gioiello. Credo che i camperisti abbiano intuito. Io che scrivo ed ero presente, aggiungo che l’Amministrazione di Tirano, l’Assessorato alla Cultura dovrebbero benedire, agevolare, favorire e moltiplicare eventi culturali, artistici, enogastronomici al Castelàsc usufruendo anche delle due ampie cantine e del bell’ ingresso e favorire l’accesso alla torre. Il tutto da tempo non usato poiché ne davano ampia testimonianza spesse ragnatele e lo strato di polvere accompagnato da ciottoli e cartacce sui pavimenti. La piazza d’armi posta a valle è meravigliosa, la chiamerei il balcone di Tirano se non fosse così trascurata e piena di sterpaglie e non visitabile. Non bastava ancora. I camperisti erano ansiosi di sapere le nostre vicende di confine e il “fenomeno” del contrabbando e come questo coinvolgesse tutta la Valle. E’ intervenuta la maestra Daniela Del Simone, la quale è stata testimone nel tempo e si è rivelata “ la storica del contrabbando “ narrando ai camperisti, con una simpatia e una empatia tale da catturare l’attenzione anche di alcune persone locali. Che dire? Ben vengano in Tirano turisti e viaggiatori. Sicuramente troveranno oltre ad un territorio curato e interessante anche la simpatia della gente, in particolare nel contesto meraviglioso del Castelàsc o Castello di S. Maria. Alla fine dell’evento e al tramonto il caso ci ha fatto vivere un spettacolo della natura. Il cielo si è tinto di rosa e poi di rosso. Forse era il segno che il Signore stava gustando il Chisciöl dorato della Confraternita. Méngu
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