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Milano-Tirano peggior tratta ferroviaria in Lombardia

CRONACA - 31 01 2025 - Guido Monti

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/stazione tirano

Dall’ultimo report presentato da Trenord, che tiene conto dei ritardi accumulati e dei convogli cancellati, si evince che la Milano-Tirano è la peggiore linea ferroviaria della Lombardia, un primato certamente non invidiabile e oltretutto inedito.

 

Del resto i dati resi noti dall’azienda sul proprio sito web, relativi al mese di ottobre 2024, sono inequivocabili: col 16,25% di convogli soppressi o arrivati a destinazione in forte ritardo, la tratta locale si piazza  al vertice della classifica, seguita dalla Brescia-Iseo- Edolo (13,9%), dalla Bergamo-Carnate-Milano (13,72%) e dalla Cremona-Treviglio (13,69%). I numeri confermano dunque la vulnerabilità del trasporto ferroviario in provincia, tristemente  nota alle centinaia di pendolari che quotidianamente utilizzano il treno per spostarsi per motivi di lavoro, di studio o legati alla salute, per non parlare dei numerosi turisti che si affidano al servizio ferroviario per raggiungere le località di villeggiatura valtellinesi.

 

A peggiorare il quadro della situazione ci sono i 304 treni su 2.172 programmati a ottobre dello scorso anno sulla direttrice Tirano-Sondrio-Lecco-Milano che hanno accumulato un ritardo superiore ai 15 minuti, mentre 49 sono quelli soppressi per un totale di 353 corse non regolari sull'intera linea. Le cause? Diversi passaggi a livello guasti lungo la linea Tirano-Milano e le lunghe attese dovute non solo agli incroci dei convogli in viaggio, ma pure ai treni in partenza che, dato il binario unico, sono spesso costretti a ritardare l’avvio in attesa del ripristino delle regolari condizioni di servizio. Trenord ha doverosamente dovuto illustrare i disservizi spiegando che nell’anno appena trascorso in Lombardia su 776mila corse programmate si sono registrate poco più di 20mila soppressioni totali, mediamente 57 al giorno, pari al 2,5% dei 2.300 treni in servizio quotidianamente.

 

Se circa 10mila corse, pari al 48% complessivo, sono state cancellate a causa dei 15 scioperi proclamati durante l’anno, il 32% delle soppressioni - 18 corse al giorno su 2.300, pari allo 0,8% dell’offerta - è dovuto invece  all’operatore ferroviario, a causa dell'indisponibilità di treni per guasti o di mancanza di personale, oppure in conseguenza di precedenti irregolarità causate dall’infrastruttura. Poco più del 7% delle cancellazioni avviene per carenza infrastrutturale riferita addebitabile a guasti ai passaggi a livello o agli impianti; mentre l’11% è dovuto a cause esterne (avversità meteorologiche, incidenti stradali accaduti nei pressi dei binari, interventi sanitari o delle forze dell’ordine, persone presenti sui binari, investimenti).

 

Infine, Trenord, in un comunicato diffuso alla stampa, ha spiegato che nel 2024 si sono verificati 9mila guasti ed eventi anomali sulle infrastrutture, che hanno avuto conseguenze dirette sulla regolarità di 33mila corse.

 

Guido Monti

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