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Parco dello Stelvio: Allevatori in crisi per la presenza dei grandi predatori

CRONACA - 24 05 2024 - Redazione

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/Parco dello Stelvio: Allevatori in crisi per la presenza dei grandi predatori

Gli allevatori del Parco dello Stelvio stanno affrontando un periodo di grande difficoltà a causa delle continue predazioni da parte dei grandi predatori. Il recente attacco a una pecora, avvenuto il 14 maggio a Madonna dei Monti, ha ulteriormente alimentato le preoccupazioni della comunità locale. Nonostante i sospetti ricadano sul lupo, il personale del Parco ha rifiutato di attribuire l’attacco a questo predatore, aggravando così il clima di incertezza e paura.

 

Le conseguenze di questa situazione sono molteplici e gravi. Gli allevatori, spaventati dalla presenza dei lupi, sono costretti a tenere gli animali in stalla per periodi più lunghi, con un conseguente aumento dei costi per l’acquisto di fieno e una diminuzione delle nascite dovuta allo stress degli animali. Questa situazione sta portando molti allevatori a ridurre il numero dei capi allevati, mettendo a rischio le tradizioni pastorali della zona e causando un preoccupante abbandono dei pascoli.

 

L'Associazione Nazionale per la Tutela dell'Ambiente e della Vita Rurali, insieme al Comitato per la tutela delle persone e degli animali dal lupo (Valtellina e Valchiavenna), ha denunciato la situazione, chiedendo soluzioni immediate e concrete. In particolare, gli allevatori chiedono di poter mantenere i loro animali sui terreni di pascolo, protetti da adeguate recinzioni che impediscano lo sconfinamento, nel rispetto dei loro diritti civici.

 

La presenza di lupi nella zona è ormai un dato di fatto, confermato anche dalla segnalazione di una lupa gravida con un cucciolo. Alcuni allevatori hanno inoltre riportato avvistamenti di orsi, aumentando ulteriormente la preoccupazione. La mancanza di una comunicazione chiara e trasparente da parte delle autorità locali sul reale pericolo rappresentato da questi predatori ha contribuito a creare un clima di sfiducia e insicurezza tra gli allevatori.

 

L'appello delle associazioni è chiaro: è necessario trovare soluzioni che bilancino la tutela dei grandi predatori con i diritti e la sicurezza degli allevatori. Questo include l'installazione di recinzioni semi-fisse per prevenire lo sconfinamento degli animali e la possibilità di aggregarsi tra piccoli allevatori per garantire una custodia continuativa. Le richieste, già avanzate lo scorso anno, includono anche la costruzione di ricoveri e una migliore accessibilità per i mezzi di trasporto.

 

Abbandonare i pascoli non è una soluzione sostenibile. Le associazioni sono pronte a collaborare con le autorità competenti per trovare soluzioni tecniche che permettano una convivenza pacifica tra l'uomo e i grandi predatori, salvaguardando al contempo le tradizioni rurali della zona e la salute economica degli allevatori.

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