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Regione approva piano straordinario per la gestione della fauna selvatica

ECONOMIA E POLITICA - 21 10 2024 - Redazione

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/cinghiali bosco

Regione Lombardia ha approvato un piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, accogliendo le richieste avanzate da Coldiretti. Questo intervento è mirato principalmente alla gestione dei cinghiali, la cui diffusione incontrollata ha causato danni significativi ai campi, mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini e diffondendo malattie come la peste suina africana.

 

Sandro Bambini, presidente di Coldiretti Sondrio, ha accolto positivamente la delibera della Giunta regionale, che implementa a livello locale le misure previste dal decreto interministeriale dello scorso anno. "Con questo atto, sono state accolte le richieste avanzate da Coldiretti su base regionale per dare attuazione al piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica", ha dichiarato Bambini. "L'espansione incontrollata dei cinghiali provoca devastazioni nei campi, mette a rischio la vita dei cittadini nei centri urbani e sulle strade, oltre a essere un veicolo di malattie come la peste suina africana, una vera emergenza per gli allevamenti di maiali e la tenuta del settore suinicolo, sia a livello lombardo che italiano."

 

 

Secondo Coldiretti Sondrio, la presenza fuori controllo degli animali selvatici costa all’agricoltura valtellinese, chiavennasca e lombarda milioni di euro ogni anno in danni diretti e indiretti. "I danni non vengono rimborsati se non in minima parte e spesso dopo molti anni, portando molti agricoltori a non denunciare nemmeno gli attacchi subiti", ha aggiunto Bambini. "I pochi indennizzi che arrivano non coprono mai il reale valore del prodotto distrutto o dell’animale ucciso."

 

 

Gli attacchi dei cinghiali costano all'agricoltura lombarda almeno sei milioni di euro all'anno, distruggendo raccolti, produzioni e pascoli. Gli agricoltori sono costretti a intervenire per ripristinare quanto rovinato e a fare manutenzione agli strumenti installati per fermare le incursioni, oltre a fronteggiare perdite di produzione e redditività.

 

 

Oltre ai danni alle coltivazioni, si è aggiunto l'allarme della peste suina africana, malattia non trasmissibile all’uomo ma di cui i cinghiali sono il principale veicolo di diffusione. "La crisi scatenata dal propagarsi del virus negli allevamenti di maiali sta portando molte aziende agricole sull’orlo del collasso", ha continuato Coldiretti. "È indispensabile garantire agli allevatori la certezza degli indennizzi per i danni subiti, attraverso fondi emergenziali, coprendo non solo le perdite dovute agli abbattimenti, ma anche i mancati guadagni legati al fermo aziendale forzato."

 

 

Senza un adeguato sostegno economico, molte aziende rischiano di non sopravvivere, con gravi ripercussioni su tutta la filiera e sull'economia locale. Coldiretti sollecita quindi interventi rapidi ed efficaci per garantire la sopravvivenza delle imprese agricole e la sicurezza del territorio.

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