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Quel treno della FAV (Ferrovia Alta Valtellina)

CRONACA - 02 02 2022 - Maestri Alessandro

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/lettera aperta

Spett.le

TRANSOLOMITES Presidente Massimo Gilardi

FONDAZIONE PRO VALTELLINA ONLUS Presidente Marco Antonio dell’Acqua

PROVINCIA DI SONDRIO Presidente Elio Moretti

INTORNO TIRANO Marco Travaglia

COMUNE DI TIRANO Sindaco Franco Spada

COMUNE DI TIRANO Vice Sindaco Sonia Claudia Bombardieri

REGIONE LOMBARDIA Assessore Enti locali – Montagna e piccoli Comuni Massimo Sertori

REGIONE LOMBARDIA Assessore infrastrutture e trasporti Claudia Maria Terzi

REGIONE LOMBARDIA Assessore turismo Lara Magoni

 

Se avrà tempo di leggere queste mie righe mi permetterò di raccontarLe un pezzo di storia poco nota del trasporto Ferroviario Valtellinese che risale al periodo della cessazione del servizio della Ferrovia Sondrio – Tirano esercitata dalla F.A.V (Ferrovia Alta Valtellina).

Al termine sarà libero di credere e approfondire quanto letto, di prendere a cuore il progetto o di cestinare il tutto.

 

E’ il 1989 quando dalla stazione di Tirano parte un convoglio alquanto curioso; un locomotore diesel FS traina una vecchia locomotiva a vapore che ha sul fianco una vecchia targa in bronzo con impressa la scritta “FAV n° 6 Valtellina” e due vecchie carrozze passeggeri con la stessa scritta “FAV Ferrovia Alta Valtellina” ancora visibile sulla fiancata.

 

La destinazione del convoglio è Foligno e precisamente l’Officina Grandi Riparazioni delle F.S.; il progetto è quello di rimettere in funzione l’antica vaporiera ed il suo caratteristico convoglio in occasione del 150° anniversario dell‘ apertura della prima linea Ferroviaria italiana la “Napoli – Portici“ avvenuta il 3 ottobre 1839.

 

Chi avesse deciso di cedere il convoglio alle F.S. ritenendolo databile o assimilabile ad un treno dei primi dell’ 800 (la locomotiva è stata costruita da Enschell nel 1914) era sicuramente dotato di una fervida immaginazione ; il progetto sfuma ed il convoglio giace per qualche anno abbandonato in qualche capannone dell’ Officina Grandi Riparazioni di Foligno.

 

Arriviamo al 1996 quando la Ferrovia Sangritana, compagnia privata che gestisce alcune linee ferroviarie nel centro Italia, acquista il convoglio con l’obbiettivo di portare a termine il restauro completo dei mezzi per un utilizzo a fini turistici.

 

Locomotiva e carrozze affrontano un altro lungo trasferimento da Foligno a Castel di Sangro via Terni- Rieti- Sulmona; anche in questo caso il progetto sfuma e nel 2004 il convoglio viene trasferito da Castel di Sangro all’Officina Storica della Sangritana a Torre della Madonna a Lanciano dove si trova tutt’ora.

 

All’inizio degli anni 90 in Italia comincia a sorgere, in ritardo rispetto al resto dell’Europa, un’attenzione a tutto ciò che rappresenti la storia delle ferrovie; nascono così sodalizi che si attivano per preservare dalla demolizione, in vista di recuperi funzionali e non, locomotive a vapore, locomotori elettrici, elettrotreni, carrozze, carri e quant ‘altro.

 

La sensibilità di F.S e delle varie Direzioni Trasporto Regionali all’inizio non è delle migliori, ma con il passare del tempo le cose svoltano in positivo fino a dare in gestione alle Associazioni siti dismessi ove ricoverare e mantenere in esercizio questi mezzi e con cui organizzare gite a tema sulle linee ferroviarie d ‘Italia. Le associazioni più attive sul campo, con i propri volontari, riescono persino ad operare in rapporto di convenzione al fianco dei ferrovieri per lo svolgimento di particolari mansioni.

 

In Valtellina nasce nel 1994 un sodalizio di appassionati di modellismo ferroviario di nome ALe883 che è la sigla di un gruppo di elettromotrici che dal 1950 al 1990 sono state le protagoniste del trasporto viaggiatori ferroviario in valle.

 

Da subito il Gruppo intuisce quello che sta succedendo in ambito ferroviario e messi da parte i trenini in miniatura, inizia ad operare fattivamente per salvaguardare il parco ferroviario; si individua a Tirano la Rimessa locomotive ex FAV che chiusa ed in abbandono da anni viene occupata, inizialmente abusivamente, per ricoverarvi quel che si riesce ad occultare e salvare dalla demolizione in attesa di tempi migliori che arriveranno nel 1998 con la stipula di una convenzione di collaborazione tra il sodalizio e la Direzione Trasporto Regionale della Lombardia.

 

L’ambizioso progetto è volto ad individuare i rotabili da salvaguardare, recuperare e rimettere in funzione perché considerati di interesse storico con il fine di organizzare iniziative per la sensibilizzazione di un pubblico sempre più vasto.

 

La Storica Rimessa Locomotive di Tirano diventa la base operativa in Lombardia per i mezzi storici e il fulcro delle attività; logica conseguenza è la concessione in uso esclusivo al sodalizio.

 

Passano gli anni e dalle prime sporadiche gite organizzate in valle fa seguito un nutrito calendario di iniziative che investono la Lombardia e spaziano anche nelle attigue regioni fino al centro Italia.

 

Nel 2005 grazie ad un intervento di manutenzione straordinaria la Rimessa ritrova lo splendore dei primi del 900: vengono sistemati gli interni, si intonacano le facciate e sistemato il tetto.

 

Al termine dei lavori, grazie alla disponibilità del locale Ufficio Turistico e a un contributo della provincia di Sondrio per la messa in sicurezza degli spazi esterni, si avvia una nuova attività: i volontari si trasformano in ciceroni e la Storica Rimessa apre i suoi portoni alle visite guidate ai turisti curiosi con qualche data nel corso dell‘ anno e con il passare degli anni l’iniziativa viene riproposta via via con cadenza regolare.

 

Nel 2013 la svolta epocale: nasce in Italia Fondazione FS Italiane. E’ la struttura che a livello nazionale ingloba tutte le realtà esistenti sul territorio, tutto il materiale rotabile, tutte le strutture “concesse” ai sodalizi, tutta la documentazione storica esistente e alcuni musei ferroviari tra i quali il museo di Pietrarsa (Napoli) e il museo di Campo Marzio (Trieste).

 

In Lombardia viene individuato un luogo più idoneo e logisticamente più centrale e non periferico come la Rimessa di Tirano, viste le crescenti esigenze di mobilità e ricovero degli ormai numerosi convogli; la Fondazione FS acquisisce così la da poco dismessa Officina Manutenzione Veicoli di Milano Centrale, un immenso hangar con i suoi 12 binari lunghi 80 metri coperti e chiusi.

 

Lo slancio iniziale di Fondazione FS, prende lentamente corpo e velocità: tutto ciò che era nato grazie alle associazioni, ora si sviluppa e assume connotati precisi e definiti a livello nazionale; e… Tirano?

 

L’Associazione continua con le sue attività: visite guidate, iniziative turistiche e piccoli lavori di manutenzione sui mezzi storici che ancora “dormicchiano” nella rimessa, collabora in convenzione con Fondazione FS anche alla cura dei mezzi presso la Squadra Rialzo di Milano e a bordo dei treni turistici che percorrono le strade ferrate della nostra regione e non.

 

E la n°6 Valtellina abbandonata nel Deposito di Lanciano con le sue vetture?

 

La locomotiva e le sue carrozze con la scritta FAV ancora ben impressa sulle fiancate che cosa ci fanno a Lanciano? Non sarebbe bello riportarle a casa per farle rivedere in valle?

 

Questi mezzi sono parte della storia ferroviaria del nostro territorio, un patrimonio da preservare e sarebbe bello farle ammirare ai numerosi turisti che durante l’anno visitano la nostra valle.

 

Per poter realizzare questo sogno-progetto serve impegno, coesione, partecipazione e la determinazione di tutti quelli che operano in valle.

 

Noi, nel nostro piccolo, siamo pronti e disponibili a fare la nostra parte, ma serve anche il Vostro aiuto; se questo progetto Le interessa sono a Sua disposizione per conoscerci e approfondire l’idea, in caso contrario la ringrazio per averci dedicato un po’ del Suo tempo nel leggere un po’ di storia della Valtellina.

 

Cordiali saluti,

Vice presidente

Maestri Alessandro

Cell. 3487743276 (ore serali)

e-mail: maestri.alessandro30@libero.it

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