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Sanità: sul Morelli non si dicano false maldicenze

CRONACA - 05 08 2019 - Ivan Bormolini

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/ospedale morelli, insegna

Torno a parlare del Morelli e lo faccio perchè alcuni giorni fa mi sono sentito dire alcune affermazioni che mi hanno lasciato basito e molto perplesso, brevemente le riassumo.

"E' ormai inutile portare al Morelli di Sondalo pazienti nei fine settimana, perchè non ci sono medici specialisti". Lo stesso mio interlocutore ha poi rincarato la dose affermando che "di notte non c'è più nemmeno l'ortopedico di turno", asserendo che sui giornali era stato scritto questo. Secondo le parole di questa persona l'ospedale di Sondalo "è una spina nel fianco per la sanità valtellinese".

 

Ho riposto in modo piuttosto vago, pur smentendo fermamente il tutto in quanto, ho considerato fortemente distorte le sue teorie ed informazioni. E' per me inutile perseverare in un dialogo se non lo reputo serio e costruttivo, fondato su basi logiche e certezze, soprattutto quando si parla di temi scottanti.

Purtroppo il mal interpretare le notizie date dalle testate locali ed il parlare per sentito dire è spesso un luogo comune, per cui reputo necessario anche per voce di questo giornale, fare delle opportune precisazioni.

 

Non corrisponde in nessun modo al vero che gli organi di informazione locale, tra i quali il nostro giornale, hanno scritto che il reparto di ortopedia del Morelli non vede più la presenza del medico ortopedico di notte, si solo citata questa ipotesi che per fortuna non ha trovato ad oggi alcuna assurda ed immotivata attuazione.

Ancor più grave e fortemente lesivo dell'immagine del Morelli, del personale medico ed infermieristico che vi opera con costanza e dedizione, è dire che nel fine settimana non ci sono medici. Mi chiedo su quali esperienze o ingarbugliate voci di popolo si possa affermare tutto ciò, vista la funzionalità indispensabile h 24 del presidio.

 

E' giusto dire che nei fine settimana i medici di qualche reparto non sono in servizio permanente, come avviene normalmente dal lunedì al venerdì. E' altrettanto doveroso affermare che comunque l'operatività dei reparti in questione non viene in nessun modo compromessa o limitata. Sulla base delle necessità, delle urgenze e delle eventuali nuove casistiche che si vengono a presentare come ricoveri e interventi di varia natura, il professionista reperibile è sempre pronto ad intervenire in qualsiasi momento. La macchina organizzativa del Morelli funziona e nulla mi fa pensare al contrario. Mi perdonino tutti i medici dello storico ospedale sondalino e il personale infermieristico, unito a altri tecnici, se uso un termine non medico ma meccanico, il motore è ben lubrificato e rappresenta un esempio di sicurezza che ben si coniuga con le esigenze di un territorio difficile, montano e quindi ben lontano da canoni di interventi, che in nessun modo possono essere paragonabili ai grandi centri metropolitani.

 

Insomma, pazienti ed infermieri non sono abbandonati al loro destino, come qualcuno penserà o erroneamente critica, ma sempre e comunque tutti sono supportati e tutelati, questo sia ben chiaro.

Anche perchè la professionalità e il tocco indispensabilmente umano, degli infermieri di turno, unito a quello dei “volgarmente definiti generici”, non manca ma arricchisce con competenza e dedizione la corretta funzionalità dell'intero presidio festivi ovviamente inclusi.

Dico tutto questo motivandolo con una recentissima esperienza familiare: era un sabato pomeriggio di circa un mese fa. Un mio congiunto ha avuto bisogno dell'intervento del personale dell'ambulanza per il manifestarsi improvviso di sintomatologie del tutto particolari e piuttosto gravi.

Nel giro di pochi minuti i soccorritori, che ringrazio, sono arrivati presso l'abitazione valutando con professionalità la situazione e decidendo per il trasporto al Morelli.

 

Qui, dove il pronto soccorso era, come sempre piuttosto affollato, tutto è avvenuto in modo rapido con il supporto anche del personale della diagnostica per immagini.

Identificata con esattezza la patologia, il medico competente per la cura della stessa ed in quel giorno reperibile, è prontamente giunto in ospedale. Il tutto tra intervento dell'ambulanza, trasporto presa in carico del paziente, esami vari e non di routine, arrivo dello specialista reperibile e ricovero è avvenuto in ben poco tempo.

In primo luogo analizzato il caso e la documentazione clinica, prontamente stilata in regime di pronto soccorso, il medico ha decretato la necessità del ricovero e immediatamente ha dato il via alle prescrizioni per le cure del caso.

 

Questo episodio, in cui va elogiata anche la preparazione del personale del reparto in causa, smentisce, assieme a tanti altri casi, alcune voci di popolo forse mirate a creare allarmismi del tutto ingiustificati e gettare fango inutile.

Voglio poi puntualizzare anche sull'espressione che dice che il Morelli è una spina nel fianco per la sanità valtellinese.

Purtroppo e con estremo rammarico questa diceria è sulla bocca di tanti. Il presidio di Sondalo, pur essendo stato al centro di tanti tagli negli anni, ha una valenza a dir poco strategica per un'ampia zona della nostra valle, dove certo i collegamenti viari e la morfologia del territorio non sono facili.

 

Oltre a rappresentare risposte certe per la popolazione, il Morelli ha un ruolo di rilievo anche per i turisti e sportivi che godono dell'ampia offerta di sport estivi ed invernali, incappando, loro malgrado in incidenti spesso gravi.

Anche in vista delle Olimpiadi invernali l'ospedale offrirà certo un grande supporto.

Credo fortemente nell'idea proposta dal Comitato a Difesa della Sanità di Montagna, “Io sto con il Morelli”. Questo con lungimiranza e strategie mirate, basate su logiche ed esperienze certe, intende definire il presidio come Trauma Center, rivalorizzando anche le sue attività storiche come il centro di riabilitazione di eccellenza, ed alcune attività chirurgiche e neurochirurgiche di grande valenza.

 

Ivan Bormolini

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